Imprese, le banche marchigiane fanno più utili delle aziende

Imprese, le banche marchigiane fanno più utili delle aziende

Sono ben 10 gli istituti di credito presenti ai primi 30 posti della graduatoria

Annuario economico delle Marche, a cura del Centro studi economico e finanziario Esg89, che ha analizzato il trend economico 2005-2006 delle 2.000 principali società di capitali delle Marche. Sono ben 10 gli istituti di credito presenti ai primi 30 posti della graduatoria che inquadra le aziende della regione rispetto all'utile netto per il 2006.
Al primo posto c'è la Banca popolare di Ancona (91.013.000 euro), seguita dalla Banca delle Marche con 82.921.000 euro. Arriva solo al terzo posto il primo gruppo industriale marchigiano, la Indesit Company spa, che registra un utile di 76.400.000 euro e al quarto la Tod's spa (58.906.000 euro). Altri due istituti di credito nella 'top ten' sono la Cassa di Risparmio di Ascoli Piceno (17.380.000 euro) all'ottavo posto e al decimo la Cassa di Risparmio di Fano, con 12.011.000 euro di utili.
Nessuna novità invece nella classifica per fatturato, rimangono sostanzialmente invariate le aziende che l'hanno dominata negli ultimi dieci anni. Si riconferma leader indiscusso il gruppo Indesit Company spa, al primo posto con un fatturato di 3.248.600.000 euro. Segue sul podio la Banca delle Marche (497.457.000 euro) e la Tod's spa, con 457.453.000 euro. Escono invece dalle prime posizioni della classifica la Antonio Merloni spa, trasferita a Milano e la Fineldo spa, la holding della famiglia Merloni che controlla Indesit company e il resto del gruppo, trasferita invece a Roma.

Un'azienda su 5 è in perdita
Un'impresa su cinque, secondo il rapporto che esamina le 2mila società più grandi, risulta in perdita mentre il 13,5% è in sofferenza (rapporto oneri finanziari/fatturato supera il 3%). I fattori che frenano maggiormente lo sviluppo delle imprese locali, ha rilevato però Giorgetti, sono da ricercare altrove: il cambio euro/dollaro, l'aumento dei costi energetici, incremento degli oneri finanziari, forte concorrenza del Far-East. A livello regionale, ha aggiunto il direttore di Esg 89 group, si affianca la carenza di infrastrutture. Nelle Marche i comparti più 'pesanti' sono commercio (438 imprese e 22,24% del totale), meccanico-metallurgico (285 società), edilizia-immobiliare (193), legno-mobili (175) e cuoio-pelle (174). Per il fatturato spicca il commercio (6,2 miliardi di euro), seguito dal settore elettrico-elettronico (5,5 miliardi) e dal meccanico-metallurgico (4,8 miliardi). La crescita più consistente l'hanno registrata i settori edilizia-immobiliare (+31,09%), meccanica (+22,39%) e commercio (+16,07%). Ascoli Piceno (+18,75%) e Macerata (+18,19%) sono state le province più brillanti rispetto a Pesaro (+14,86%) e Ancona (+12,33). Gli utili sono calati soprattutto nel tessile-abbigliamento (-26,29%), commercio (-3,95%) mentre meccanico-metallurgico (+44,47%) e cuoio-pelle (+32,12%) sono quelli cresciuti di più. Le società in sofferenza salgono da 207 a 259. Il 64,5% del totale ha un patrimonio netto superiore a 500mila euro e l'11,57% è sotto i 100mila euro.