Feliziani: «Il blocco qualora il Governo non assumesse decisioni risolutive»
pesantissima i disagi e le problematiche che da anni affliggono la categoria. Infatti, se il caro carburanti sta assumendo contorni a dir poco insostenibili, le attese per le misure promesse dal vecchio governo nel dicembre scorso si fanno sempre più dense di aspettative. Questo è il quadro emerso nell’ultima assemblea dell’autotrasporto in cui gli operatori del settore ed associazioni di categoria hanno insieme preso atto delle difficoltà del momento ed avanzato proposte e strumenti di lotta da portare avanti se le richieste degli operatori non verranno accettate.
«La nostra speranza è ora nelle mani del Governo che deve tener fede a quanto il precedente esecutivo promise a seguito del fermo dell’autotrasporto del dicembre scorso” dice Simone Feliziani, da anni autotrasportatore e presidente della categoria per la Confartigianato UAPI delle province di Ascoli Piceno e Fermo. “Le nostre non sono rivendicazioni velleitarie di un’élite, ma giuste richieste che ci permetteranno di portare avanti un lavoro ogni giorno più gravoso: noi - prosegue Feliziani - avanziamo richieste vitali per la categoria, senza le quali molti saranno costretti a chiudere. A nessun autotrasportatore piace l’idea di ripetere con il fermo l’esperienza dello scorso dicembre, perché ci rendiamo conto che intasare le autostrade e bloccare la viabilità non rappresentano strumenti di protesta privi di disagi per la collettività: per questo, qualora il Governo non assumesse decisioni risolutive, il fermo dell’autotrasporto fissato il prossimo 30 giugno vedrà i nostri mezzi fermi non più in strada, bensì nelle sedi delle aziende».
Su questo punto, riferisce Feliziani, “c’è stato l’accordo di tutti gli autotrasportatori”. La riproposizione del fermo - idea che, visto l’aggravarsi sempre più acuto della situazione e da quanto si apprende dalla categoria della Confartigianato UAPI autotrasporto sembra mettere tutti d’accordo-, vuol dire senza dubbio disagi, rallentamenti nelle forniture ed ogni altro genere di conseguenza, ma si tratta di far sentire di nuovo la propria voce affinché il Governo si faccia promotore di azioni mirate e coraggiose.
Continua ancora Feliziani: «Non posso non ringraziare i numerosissimi colleghi trasportatori che sono intervenuti attivamente all’assemblea, segno evidente dell’interesse per queste tematiche dalle quali oramai non possiamo più sottrarci. inoltre segnalo che la Confartigianato UAPI che ci appoggia segue costantemente la situazione monitorando i segnali di disponibilità alla trattativa che anche nelle ultime ore il Governo non ha mancato di mostrare: tutte le informazioni sulla nostra categoria le trovate nel sito dell'associazione (www.uapi.org ) dove sono anche raccolti i rapporti e gli studi statistici sulla nostra situazione. In più il 9 giugno scorso la trattativa con il governo è stata riaperta ed ulteriori incontri sono previsti fino al 24 giugno termine ultimo per scongiurare il nuovo fermo dell’autotrasporto. Noi tutti autotrasportatori ci rendiamo conto benissimo che giungere ad una scelta di questo tipo - onerosa ed antipatica nei confronti della cittadinanza - rappresenterebbe inequivocabilmente una sconfitta, non solo per il mondo della politica, anche per noi ed in definitiva per tutti».