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Ridotto il premio di produzione, proteste alla Manuli
Rifondazione: «Lavoratori stremati dalla retribuzione insufficiente e dal clima di incertezza»
Decurtare un premio di produzione di 150 euro senza aver sentito le parti sindacali ed i lavoratori è una prova di forza di quello che presto dovrà avvenire e che speriamo trovi non solo l’ostacolo del nostro Partito ma anche e soprattutto la ferma volontà dei sindacati di bloccare questa escalation di pericolosi eventi». Sono le parole del segretario del PRC di Ascoli Piceno, Massimiliano Catani che aggiunge: «Decurtazione dei premi di produzione, riorganizzazione dell’orario di lavoro, terziarizzazione della logistica e scrematura degli interinali non possono far altro che porre i lavoratori di fronte a scelte che altri per loro avrebbero dovuto intraprendere già da qualche decennio.
I lavoratori - prosegue Catani - sono stremati non solo dalla retribuzione insufficiente ma anche e soprattutto da questo clima di incertezza che queste super-aziende producono in continuazione pur di mantenere calma e flessibilità.
E sono questi i motivi per cui i lavoratori e Rifondazione Comunista auspicano una ripresa forte dell’azione sindacale confederale rispetto alla stolta durezza e alla crudele aggressione esercitata attraverso queste tecniche eversive proprio dalle multinazionali.
Una dirigenza aziendale che dice che 50 euro al mese per un operaio non sono nulla è fuori dalla realtà, dalla quotidianità, fuori dalle problematiche del territorio, fuori dalla vita degli stessi lavoratori.
In questo momento, al di là di quanto i politici del voto utile possano dire, dobbiamo pensare al territorio, alla nostra gente, alla gente che rappresentiamo e al fatto che non può essere lasciata ancora una volta “sola” di fronte all’evolversi di eventi che ne sminuiscono la dignità e l’umanità.
Pensare a tutto ciò - aggiunge il segretario Prc - presuppone uno sforzo di tutti, presuppone la deposizione di tatticismi politici, presuppone l’abbandono di logiche spartitorie a favore di un progetto comune tra politica e forze sociali in grado generare una linea che guardi non solo al mantenimento di queste multinazionali come unica risorsa di lavoro ma che sappia generare nuove fonti occupazionali.
E con questa speranza - conclude Catani - che il Circolo del partito della Rifondazione Comunista di Ascoli Piceno esprime piena solidarietà a tutti i lavoratori in difficoltà con la garanzia che da oggi inizieremo a cercare contatti tra partiti politici e sindacati per cercare di trovare una strada comune di intervento».