Tutti hanno convenuto che linizio per i primi di Luglio sia troppo tempestivo
estivi, che inizieranno il prossimo Sabato 5 Luglio, (come già deciso dalla Giunta Regionale Marche con Delibera del 5/11/2007). La Confcommercio ha diffuso le risultanze del sondaggio svolto, in collaborazione con l’Ente Camerale, tra le imprese della provincia di Ascoli Piceno, per individuare periodi e modalità più gradite agli operatori e più utili al commercio in generale. “L’iniziativa – ricorda il direttore Giorgio Fiori – era stata pensata poiché ad ogni appuntamento con i saldi, siano essi estivi che invernali, la Confcommercio riceve lamentele da parte di associati che considerano le date di inizio dei saldi troppo anticipate, ma anche da parte di chi li vorrebbe liberalizzati od addirittura aboliti. Si è ritenuto dunque utile fare un sondaggio ad ampio raggio per meglio capire le reali esigenze delle stesse imprese. Il 100% degli intervistati ha risposto concordemente che i saldi invernali dovrebbero iniziare a fine Gennaio e non ai primi dello stesso mese come accade abitualmente. Sull’inizio dei saldi estivi c’è invece discordanza, tra le desiderata delle imprese ubicate sulla costa, che vorrebbero che iniziassero a fine Agosto e quelle dell’ascolano e del retroterra che vorrebbero il posticipo a fine Luglio. Tutti comunque hanno convenuto che l’inizio per i primi di Luglio sia troppo tempestivo così come altrettanto tutti, hanno concordato sul fatto che i saldi di fine stagione sono uno strumento di vendita strategico, da cui non si può prescindere”. “L’indagine Confcommercio – aggiunge Fiori - ha interessato anche le “vendite promozionali” e cioè quelle vendite effettuate con sconti e ribassi praticamente tutto l’anno, con esclusione del mese di Dicembre e dei 30 giorni antecedenti i saldi. Anche in questo caso la maggioranza delle risposte pervenute (81,43%) ha evidenziato che gli operatori sono favorevoli alla norma così com’è, pur se non mancano coloro (il 14,76%) che vorrebbero le vendite promozionali abolite”. “Certamente – conclude il direttore Confcommercio – alla luce delle proteste che ci piovono sempre addosso ci aspettavamo una valanga di risposte, avendo interessato anche imprese non associate, ma rispetto al numero dei questionari spediti ce ne sono ritornati solo il 19% per cui il dato non è sufficiente per promuovere istanze di modifica alla attuale normativa regionale sui saldi e vendite promozionali. Il malcontento comunque traspare per cui sarà utile effettuare un’ulteriore analoga ricerca, ma allargata a tutte le imprese della Regione Marche”. Le risultanze dell’indagine statistica in dettaglio sono visionabili presso gli Uffici Confcommercio, ovvero nel sito della stessa Associazione www.confcommercio-servizi.it