Pesca, iniziato lo sciopero contro il caro gasolio

Pesca, iniziato lo sciopero contro il caro gasolio

Nella regione i pescherecci in totale sono un migliaio, gli imbarcati fra i tre e i cinquemila

cominceranno a vedere da martedì. Proprio per ridurre i costi, e strappare prezzi migliori per il pescato, da qualche tempo le marinerie marchigiane concentrano l'attività nei primi tre-quattro giorni della settimana, mentre dal venerdì alla domenica i pescherecci restano fermi. Allo sciopero, indetto da alcuni comitati spontanei, aderiscono solo alcune delle organizzazioni del settore; altre sigle preferiscono attendere l'esito degli incontri del 3 giugno a Bruxelles con gli uffici tecnici del Commissario Ue Joe Borg, con la Commissione agricoltura del Senato italiano (4 giugno), e un'eventuale convocazione del ministro Luca Zaia. Fra le proposte anti-crisi, Tommaso Giardini, responsabile per le Marche e coordinatore della Federpesca per il centro-nord, indica "l'introduzione della cassa integrazione anche nel settore pesca, e un eventuale fermo temporaneo di due o tre mesi (anche a scopo biologico)". Oggi il gasolio incide per oltre il 50% sulle spese dei pescherecci. Il rischio, è che una contrazione permanente dei giorni effettivi di pesca (in media 150 l'anno) penalizzi non solo armatori e pescatori ma anche l'indotto: la ristorazione, la grande distribuzione e il turismo. Nelle Marche i pescherecci sono un migliaio, gli imbarcati fra i tre e i cinquemila.