Industria, brusca frenata per le Marche

Industria, brusca frenata per le Marche

Nel trimestre gennaio-marzo la produzione industriale è diminuita dell'1,6%

trimestrale del Centro studi di Confindustria Marche, condotta con il gruppo Bdm, nel trimestre gennaio-marzo la produzione industriale è diminuita dell'1,6% rispetto allo stesso periodo del 2007, con una flessione delle vendite pari al 2%. In netto calo le calzature e tutti i principali settori produttivi, salvo alimentare, gomma e plastica. Gli operatori scontano le crescenti incertezze della domanda, in particolare quella interna, e la più accentuata variabilità del clima macroeconomico. Le vendite sul mercato interno hanno registrato un calo dell'1,8%, con variazioni negative per tutti i settori, ad eccezione dell'alimentare, del tessile abbigliamento e della gomma e plastica. Le vendite sull'estero hanno mostrato un calo del 2,1% in termini reali, con risultati positivi solo per il tessile abbigliamento, il legno e mobile e la gomma e plastica. Al rallentamento della dinamica congiunturale si è associata una crescita dei prezzi di vendita sostenuta, con variazioni del 3,4% sul mercato interno e del 3,0% sull'estero. Anche i costi di acquisto delle materie prime hanno registrato variazioni positive sia sul mercato italiano (3,7%), sia su quello estero (2,1%). Nonostante l'indebolimento del clima congiunturale, l'occupazione registra un contenuto miglioramento, pari a circa lo 0,4% tra gennaio e marzo 2008. Le previsioni degli operatori riguardo alla tendenza delle vendite per i prossimi mesi indicano una situazione stazionaria sul mercato interno e un progressivo recupero sul mercato estero già a partire dai prossimi mesi.

 

L'opinione di Confidustria Marche
L'indagine congiunturale sulla produzione industriale del primo trimestre conferma, ha detto il presidente di Confindustria Marche Federico Vitali "gli elementi di preoccupazione per il rallentamento dell'economia regionale". "Questo andamento delicato - ha aggiunto - rende sempre più necessaria un'azione sinergica fra tutti gli attori che devono 'giocare per la squadra', in modo che, anche in un momento così difficile, si possano creare le condizioni per una ripresa e possano emergere le eccellenze".