Ascoli servizi, il giudice del lavoro reintegra una dipendente

Ascoli servizi, il giudice del lavoro reintegra una dipendente

Il presidente chiede ora alla donna di firmare un nuovo contratto di demansionamento

L’Ascoli Servizi Comunali però si oppose, con  motivazioni del tutto pretestuose, all’assunzione di un dipendente amministrativo di 6° livello che pertanto è rimasto licenziato e senza lavoro. Ascoli Servizi Comunali è subentrata, nella raccolta dei rifiuti solidi urbani, alla Formula Ambiente il 01/01/2007. La dipendente rimasta senza lavoro ha fatto ricorso al tribunale di Ascoli Piceno per essere assunta, come da Art. 6 del CCNL dall’Ascoli Servizi Comunali.
Il Giudice del Lavoro del Tribunale di Ascoli Piceno con sentenza depositata in cancelleria il 06/05/2008, definitivamente pronunciando dichiara costituita tra la ricorrente G. R. e la società Ascoli Servizi Comunali il rapporto di lavoro invocato in ricorso, a far data dal 01/01/2007, e condanna la resistente Ascoli Servizi Comunali a rifondere alla ricorrente le spese del giudizio liquidate in complessive 4975,00 Euro.
La Sig.ra G. R. ha dato subito, in base alla sentenza, la disponibilità a prendere immediatamente servizio. Si è fissato un incontro presso gli uffici dell’Ascoli Servizi Comunali; la Sig.ra G. R. si è presentata con un Dirigente Sindacale della UGL ed udite, udite la proposta avanzata dal Presidente dell’Ascoli Servizi Comunali: il funzionario Censori alla presenza del Presidente dell’ Ascoli Servizi Comunali ha messo davanti alla lavoratrice un contratto di assunzione come operatore ecologico di livello 2A. "Se vuoi che ti assumiamo accetta il demansionamento di 4 gradi dal livello 6A al livello 2A e firma questo contratto" le è stato comunicato.
Per la donna è stato uno shock sconcertante, considerato che aveva dato disponibilità ad un utilizzo polifunzionale anche in mansioni diverse nell’area tecnico-amministrativa.
La UGL ritiene la proposta dell’Ascoli Servizi Comunali non soltanto indecente giuridicamente e formalmente ma umiliante dal punto di vista umano perché chiede alla lavoratrice, che oltretutto ha una sentenza specifica a suo favore dal Tribunale di Ascoli Piceno, per essere riassunta, di rinunciare a ben 4 gradi di professionalità passando dal livello 6A al livello 2A.
Oltretutto questa pretesa insensata crea maggior scandalo perché fatta da un’azienda come l’Ascoli Servizi Comunali partecipata al 100% dal Comune di Ascoli Piceno.
La Segreteria Provinciale UGL chiede e spera che qualcuno faccia ravvedere il Presidente dell’Ascoli Servizi Comunali da questo atteggiamento di macelleria aziendale».