LInail, ogni anno, al netto, riceve dagli artigiani versamenti per quasi un miliardo di Euro
investita per la sicurezza e non solo, come succede adesso, per ripianare il deficit delle Stato o per altri scopi, fra cui la costruzione di infrastrutture e persino di nuove carceri. Questo è uno degli elementi emersi nel convegno organizzato dalla Cna di Ascoli Piceno nella Sala Gialla della Camera di Commercio.
Attivarsi a tutto campo, in collaborazione con istituzioni e sindacato, mettere in sinergia tutte le forze disponibili per contrastare le “morti bianche” e diffondere la cultura della sicurezza nei luoghi di lavoro. “Se questo è l’imperativo assoluto – ha precisato il presidente Gino Sabatini – è fondamentale che insieme a nuove norme ci siano anche risorse adeguate per prevenzione e formazione. E che non si preveda solo l’innalzamento delle sanzioni”.
La parte tecnica del convegno è stata svolta dagli ispettori dell’Asur 13, Igino Palmizi e Paolo Chiappini. Mentre le conclusioni sono state tratte da Tommaso Campanile, Responsabile Nazionale Dipartimento Ambiente e Sicurezza della Cna, che ha annunciato azioni della Cna a livello nazionale per chiedere che le sanzioni previste nel Testo Unico siano proporzionate alla reale inadempienza, oltre alla richiesta di una proroga dei tempi di applicazione del Testo e a una forte richiesta che sulla prevenzione e la formazione si utilizzino finalmente parte dei fondi che lo stato incamera dal versamento dei contributi.
“E’ risaputo – aggiunge il presidente Sabatini – che la maggior parte degli incidenti avvengono proprio per una forte carenza di informazione sulle norme di prevenzione. Un gap conoscitivo, ma anche di mentalità e culturale, che riguarda tanto i datori di lavoro quanto i dipendenti”.
“Le sanzioni devono indubbiamente esserci – precisa l’onorevole Orietta Baldelli, coordinatrice delle Cna di Fermo e di Ascoli Piceno – ma devono essere innanzitutto proporzionate alla mancanza commessa”.