Streetfood, nell'associazione del cibo da strada anche soci marchigiani

Streetfood, nell'associazione del cibo da strada anche soci marchigiani

A lanciare la prima certificazione per i venditori di queste antiche ricette popolari è la neonata associazione per la tutela e la promozione della cultura del cibo da strada, "Streetfood", che non solo ha pensato di scovare queste golosità, ma anche di cominciare a catalogarle, per promuoverle e impedirne "l'estinzione", perché spesso tramandate da semplici ambulanti.
"L'obiettivo per noi è riportare in auge questi cibi - spiega Massimiliano Ricciarini, presidente dell'associazione - tramite la ricerca, ma soprattutto il tam tam della comunicazione e del nostro sito internet. Il progetto era in ballo da qualche tempo, ma solo da un mese è cominciata l'attività vera e propria dell'associazione, che nasce ad Arezzo, in Toscana". L'iniziativa è piaciuta e sono già una decina gli operatori che fanno già parte della rete del marchio "Streetfood". Considerando che sono oltre cinquanta i cibi da strada già censiti, da Nord a Sud, il progetto è destinato ad espandersi rapidamente, tramite appositi sopralluoghi. Perché i soci fondatori, nove giovani fra Puglia, Lazio, Marche, Toscana, Emilia e Piemonte, eseguono personalmente rigorosi controlli di qualità prima di assegnare il marchio.
"Dal dopoguerra in poi si sono persi determinati valori e sapori - afferma Ricciarini - che, se recuperati promossi a dovere, possono contrastare l'invasione dei fast food. Si parla anche di ristrutturare una categoria, visto che spesso si tratta di attività che non hanno un sito web o un recapito telefonico. Nel giro di un mese abbiamo avuto molti contatti, con un successo rapido e inaspettato, quindi ci stiamo organizzando". Insomma, si rilancia la classica gita fuori porta. "La focaccia di Recco si può sempre prendere al cartoccio - aggiunge il presidente di Streetfood - per poi fare una passeggiata sul lungomare di Recco, vicino Genova".
La novità é che oltre alla segnalazione tramite il sito internet dell'associazione, i cibi di strada sono reperibili anche tramite Gps con il servizio www.limboccastrada.it, dove catturare itinerari da inserire nel navigatore dell'automobile. Tra i soci fondatori dell'associazione c'é Marzia Jourdan, 30 anni, co-titolare dell'attività "Io mangio gofri" di Roure, in Val Chisone (Torino).
"In genere con il nostro furgoncino partecipiamo a fiere - spiega Jourdan - dove cuciniamo i gofri sul momento. Si tratta di un prodotto tipico di questa valle, che si cucinava al posto del pane. E' simile alla piadina, ma è più leggero e può essere gustato sia dolce che salato". Come nasce questa tradizione? "Dai ferri che servono a cuocere i gofri, gli stessi utilizzati nella tradizione cattolica per fare le ostie - aggiunge la giovane imprenditrice - infatti nella valle valdese a fianco non hanno né le ostie né i gofri". Intanto, per tutti gli appassionati di gastronomia, nel 2008 non mancherà il "Festival del cibo di strada", a Cesena dal 26 al 28 settembre, organizzato dalla Confesercenti locale, insieme alla Conservatoria delle cucine del Mediterraneo e Slow Food Cesena.