E' quanto dichiara il Rapporto 2007 di Confindustria, presentato oggi a Jesi. Nella media del 2007, l'attività produttiva ha registrato una crescita pari al 2,4%, con un risultato migliore rispetto alla media nazionale. Tra i settori produttivi hanno registrato variazioni superiori alla media i comparti del legno e mobile (+5,6%), delle macchine e apparecchi meccanici (+5,3%), del tessile-abbigliamento (+3,1%). In leggera flessione invece le calzature (-0,2%) e i minerali non metalifferi (-1,1%). I dati Istat sull'interscambio commerciale mostrano un incremento dell'export pari al 6,8% rispetto al 2006, risultato leggermente inferiore sia rispetto alla media dell'Italia centrale (+7,3) sia al dato nazionale (+8%). Per quanto riguarda l'occupazione nelle Marche, così come in Italia, gli occupati sono aumentati dell'1% rispetto al 2006: 6.600 unità in più, di cui 5.600 donne. Rispetto alla media italiana il tasso di disoccupazione complessiva è inferiore di circa due punti percentuali: 4,2% rispetto al 6,1%.
Il commento del Presidente Gian Mario Spacca
Risultati per certi versi "straordinari" vista la congiuntura internazionale, ma anche un'indicazione chiara a incrementare l'innovazione organizzativa delle imprese, e a far sì che "gli attori dello sviluppo decidano tutti insieme cosa fare, affinché la stregia di sistema sia più incisiva". Il presidente delle Marche Gian Mario Spacca ha tratto queste indicazioni dalla lettura del Rapporto 2007 sull'industria marchigiana. "Risulta confermata - ha detto con i giornalisti a Jesi - la capacità di tenuta e competizione dell'economia reale nello scenario congiunturalmente difficile dell'economia mondiale. Il Rapporto conferma cioé la strategia di difesa attiva del sistema manifatturiero, che abbiamo avviato già da diversi anni".
Quanto allo scenario che si prepara, per Spacca il fattore principale su cui lavorare resta "l'internazionalizzazione, perché i mercati che continueranno a crescere sono quelli del medio ed estremo Oriente e quello dell'America meridionale. Il che significa - ha spiegato - che dobbiamo continuare a coltivare una strategia progressiva di internazionalizzazione sempre più strutturata. Perché su questi mercati possiamo crescere ancora, e attrarre nuovi flussì". L'unico "elemento critico" individuato dal governatore, "é che da una parte la strategia di difesa attiva trova un riscontro coerente sia nell'internazionalizzazione sia nell'innovazione di prodotto e nella crescita qualitativa del sistema produttivo regionale. Non è invece così coerente rispetto all'innovazione organizzativa. C'è da lavorare molto sul fattore di organizzazione imprenditoriale. Non basta più soltanto fare squadra, mettendo insieme tutti gli elementi strategici di ogni singolo soggetto che partecipa ai processi di sviluppo, ma occorre che questi elementi siano più integrati fra di loro". Semplificando, la ricetta di Spacca è questa: "tutti quanti insieme dobbiamo decidere cosa fare, in modo che la strategia di sistema sia più incisiva".