«Oramai all'azienda non resta che portare i registri in tribunale»
La UGL ha fatto quanto possibile, sottoscrivendo per 2 anni il contratto di solidarietà, con l’obbiettivo di mantenere il sito produttivo e l’occupazione. Oggi è venuta meno ogni credibilità nei confronti della Direzione Aziendale; non c’è in campo un piano industriale credibile; si tenta solo di creare scatole cinesi con obbiettivi non industriali.
La UGL non ci sta e sceglie la lotta con i lavoratori che stanno davanti la fabbrica in mobilitazione permanente. La Bluterma oltretutto ha deciso che durante i 75 giorni della procedura di mobilità i cancelli della fabbrica rimarranno chiusi, attuando una vera e propria serrata.
La Direzione Aziendale nei precedenti incontri ha illustrato un conto economico in profondo rosso; il mancato pagamento ai lavoratori del salario di Marzo, in scadenza il 12 Aprile, aggraverebbe maggiormente la posizione debitoria della Bluterma e farebbe scattare le azioni ingiuntive dei lavoratori.
Oramai alla Bluterma non resta che portare i registri in tribunale.
Il gruppo Biasi, terminati i benefici della Cassa del Mezzogiorno, si è disimpegnato completamente nel territorio, bruciando in pochissimo tempo 600 posti di lavoro.
Adesso per rispondere a questa desertificazione produttiva dobbiamo mettere in campo il “protocollo di intesa per il rilancio produttivo ed occupazionale della Val Vibrata-Vallata del Tronto Piceno” che vede come soggetti: il Ministero dello Sviluppo Economico, l’Agenzia spa, le regioni Abruzzo e Marche, le province di Teramo e Ascoli Piceno. La UGL fa un forte appello alle istituzioni perché intervengano con grande energia».