Sindacato lavoratori: «Non si può andare avanti. Occorre dare risposte chiare»
stabilimento della Bluterma di Colonnella, nel teramano, dove lavorano 98 operai, per la grande maggioranza residenti nell ascolano e nella vallata del tronto. Lo hanno proclamato le RSU di fabbrica. SDL, CGIl e CISL , dopo che Francesco Dattoli l'amministratore unico del gruppo Celi, subentrato al gruppo Biasi nel 2006, ha annunciato ai sindacati lo stato di crisi della società, informando che difficilmente saranno pagati ai dipendenti gli stipendi di marzo, dopo aver ritardato quelli degli ultimi mesi.
«Abbiamo indetto questo sciopero permanente - dice un operaio della fabbrica e iscritto alla SDL – dopo che le prime sospensioni parziali della settimana scorsa non hanno avuto effetto e l’amministratore non vuole fornire alcuna risposta ai lavoratori. Nel 2006 ci chiesero i contratti di solidarietà e li abbiamo dati, lavorando 4 giorni a settimana, poi altri sacrifici. Da gennaio i pagamenti sono a singhiozzo. Noi ora siamo esasperati, vogliamo sapere quale sarà il destino della Bluterma. Nel caso si dovesse cedere l’attività, chiediamo che si riapra il confronto e si attivino tutti gli ammortizzatori sociali esistenti».
Dal canto suo sottolinea la gravità della situazione dello stabilimento e l’ennesima crisi locale, il vicecoordinatore provinciale di Ascoli del Sindacato dei Lavoratori, Andrea Quaglietti: «Ancora una volta i lavoratori sono abbandonati a loro stessi, senza che nessun rappresentante del territorio si occupi della vicenda in maniera concreta. Così non si può andare avanti. Occorre dare risposte chiare, a cominciare dalla situazione della Bluterma, dove sono a rischio altri 100 posti di lavoro, e dove nel passato se ne sono già persi altrettanti».