determinazione per dare tutto il proprio apporto ai lavoratori nell’ultimo tratto di strada che precede la chiusura della procedura di mobilità. Lottare fino in fondo per tentare soluzioni. Oggi trovare soluzioni positive che abbiano come obiettivo la continuità del sito produttivo e la salvaguardia dell’occupazione, vuol dire scompaginare i piani della famiglia Malavolta; perché Aristide Malavolta ha già deciso di lasciare il cerino acceso nelle mani delle maestranze e del territorio, chiudendo la ex Surgela e salvandosi.
Dobbiamo pertanto andare avanti nella operazione “Verità e Trasparenza dei conti”, sollecitando in pari tempo soggetti imprenditoriali a scommettere sul futuro del sito produttivo ex Surgela.
La partita da giocare in questi ultimi giorni di vita della Foodinvest fa tremare i polsi; perché ci sono drammi di lavoratori, di intere famiglie, toccate dallo spettro della disoccupazione, e ricadute negative nell’insieme dell’economia territoriale che non possono essere illuse da soluzioni virtuali; ma nel contempo c’è il filo di una attesa speranza sulla continuità della ex Surgela che lega la voglia di riscatto delle maestranze alla volontà di un territorio che non vuole perdere un simbolo mitico dell’Agro-Industria. Si può essere ottimisti o pessimisti sull’esito della partita, ma certamente la partita va giocata fino in fondo e credendoci fino all’ultimo minuto.
Un rimescolamento di carte è avvenuto all’interno della Foodinvest dove 44 lavoratori, la maggioranza assoluta dei dipendenti dell’azienda hanno firmato per la revoca dell’attuale RSU, delegittimandola di fatto. L’onda ha investito frontalmente la FAI-CISL e la UILA-UIL che hanno avuto una caduta verticale di perdita di affidabilità e credibilità da parte dei lavoratori».