Rossi: aggiornare competenze e funzioni del Consind

Rossi: aggiornare competenze e funzioni del Consind

«Non si tratta, come impropriamente riportato o interpretato, di eliminare Piceno Consind»

in merito a Piceno Consind è chiara da tempo ed è stata ripetutamente espressa nel corso delle riunioni del Tavolo provinciale di coordinamento per la programmazione economica. Non si tratta, come impropriamente riportato o interpretato, di eliminare Piceno Consind bensì di aggiornarne funzioni e competenze alla luce della mutata situazione economica del territorio.
Al fine di consentire i dovuti ed auspicabili approfondimenti circa la posizione dell’Amministrazione provinciale e mia personale evitando facili semplificazioni, invio copia della lettera trasmessa al Consind e del documento ad essa allegato».

Al Presidente del
PICENO CONSIND
P.I. Domenico Re

Caro  Presidente
In relazione alla convocazione del Consiglio Generale fissata per il 7/3/2008, ti comunico che non potrò essere presente a causa di impegni programmati già da tempo.
Dati gli argomenti all’ordine del giorno, mi  rammarica peraltro particolarmente la mia assenza così come mi spiace non aver potuto accogliere la tua precedente richiesta di incontro; avrei avuto modo infatti di esporti di persona alcune questioni che purtroppo mi vedo costretto a sintetizzare ora brevemente con questa mia nota.
In sintesi ritengo, sia in relazione al documento strategico di recente sottoscritto e che ha visto la partecipazione  di ben 30 soggetti,  tra Associazioni di categoria delle imprese, Organizzazioni Sindacali, Enti ed Università, sia in considerazione a quanto più volte emerso dal tavolo di concertazione, che non sia opportuno in questa fase approvare modifiche dello statuto di tipo prevalentemente formale, senza affrontare in alcun modo i temi inerenti le finalità che, in questo  mutato contesto economico-sociale, il Consind deve porsi.
Nell’invitarti quindi a rinviare il punto  all’ordine del giorno inerente  le modifiche allo statuto, ti invio in allegato alcune riflessioni su un nuovo  ruolo che il Consind potrebbe assumere in maggiore sintonia con quelle che sono le istanze emerse dal territorio.
Ti faccio comunque presente che si tratta della prima bozza di un documento su cui aprire un confronto che coinvolga  naturalmente altri attori istituzionali e non.

RIFLESSIONI SU UN NUOVO POSSIBILE RUOLO PER IL CONSIND

Premessa
L’Amministrazione Provinciale dopo una attenta e prolungata fase di ascolto del territorio ha sottoscritto il 13 febbraio 2008, unitamente ad associazioni di categoria, sindacati, enti ed università il documento “Una possibile strategia dal basso per sostenere l’economia della provincia di Ascoli Piceno a breve e medio termine”. Una sezione di questo documento riguarda specificatamente gli interventi da porre in essere nel breve e medio periodo per le piccole e medie imprese e l’occupazione. In questo contesto va ad inserirsi anche questo intervento sulle possibili prospettive future di Piceno Consind (Consorzio di Industrializzazione delle Valli del Tronto, dell’ Aso e del Tesino). Del resto così procedendo questa amministrazione fa proprie le esigenze emerse dall’ascolto degli attori del territorio nel corso dei periodici tavoli di concertazione e si ricorda a tal proposito che già a far data dal 29 marzo 2006 su quel medesimo tavolo è stata evidenziata l’esigenza di procedere a rivisitare ruoli, funzioni e competenze di Consind.
Effettuando un po’ di indagini su altre realtà circostanti ci si è resi conto che questa esigenza di “riforma” non costituisce una esclusiva di questo territorio, dato che la vicina Regione Abruzzo nel dicembre 2007 ha avviato l’iter della riforma dei consorzi industriali tramite l’avvio di un protocollo di intesa tra regione e consorzi con il quale questi ultimi si impegnano a svolgere un’attività mirata di raccolta di informazioni (due diligence) preliminare alla riforma degli stessi Consorzi.
Analoghe iniziative di riforma sono in atto in Sardegna dove si prevede nella maggioranza dei casi, con poche e circostanziate eccezioni dovute a specifiche peculiarità e complessità di alcune zone industriali, l’eliminazione dei consorzi ed il trasferimento delle competenze ai comuni. O ancora la Regione Puglia che ha in atto una proposta di legge che mira a ridisegnare il ruolo dei consorzi di industrializzazione, in un quadro novellato fondato in prevalenza sui distretti industriali.
Ciò premesso, va precisato che quello che auspichiamo per la nostra realtà non è la soppressione del Consind bensì l’avvio di una nuova fase basata su una riforma strutturale ed innovativa

Le criticità attuali: dalla compagine sociale alle competenze in materia urbanistica
Il ruolo del nuovo Consorzio o Agenzia di Sviluppo, qualora si intenda aggiornare oltre che i contenuti, anche la denominazione dell’Ente, va ridefinito sulla base di regole che ne individuino sia i profili strategici che quelli amministrativi e funzionali, secondo modalità che puntino all’efficienza, alla trasparenza e alla economicità.
E’ infatti necessario essere sempre consapevoli del contesto in cui si opera, riconoscendo ritardi e negatività e recuperando le esperienze maturate in forza degli esiti di errori commessi nel passato.
Come quindi ridisegnare Consind? In primo luogo occorre pensarlo come un agente di connessione e integrazione tra saperi, pratiche e servizi e da ciò emerge la necessità di prevedere nella sua compagine, come peraltro già accade per il Cosif la partecipazione di Camera di Commercio, Associazioni imprenditoriali, Associazioni di categoria, garantendo non solo la rappresentatività degli attori del territorio, nel rispetto di principi di equilibrio e di equa rappresentanza tra i soggetti, ma anche il loro diretto coinvolgimento gestionale.
Il processo di riforma che si intende proporre prevede oltre all’ampliamento ed alla modifica della compagine sociale anche un secondo ed altrettanto importante momento relativo alle competenze in materia di strumenti urbanistici (vedesi art 4 della Legge regionale 19 novembre 1996 n. 48) di Consind. La competenza ad elaborare detti strumenti urbanistici deve tornare in mano ai comuni che dovranno naturalmente operare e disporre in coerenza con la programmazione provinciale (PTC).
L’obiettivo di tale nuovo assetto non è solo quello, pur significativo, della semplificazione eliminando ritardi ed inutili sovrapposizioni di competenze ma anche quello di valorizzare, attraverso il diretto coinvolgimento degli enti locali, “la dimensione Pubblica” degli interventi di completamento nei poli industriali individuati nel Piano territoriale di coordinamento provinciale e della “capacità attrattiva” del territorio per favorire nuovi insediamenti. Occorre infatti “individuare risorse adeguate di finanziamento per completare l’infrastrutturazione dei poli industriali indicati nel Piano Territoriale per metterli in efficienza, attrezzarli ecologicamente e renderli attrattivi (pag 22 del documento Una possibile strategia dal basso)” Il fine ultimo è quello di migliorare la qualificazione territoriale e conseguentemente lo sviluppo industriale integrando la gestione delle aree con gli interventi più specificatamente rivolti alla promozione del territorio e allo sviluppo di azioni volte ad accrescere la qualità del sistema locale con possibilità, in alcuni casi, di attuare interventi di risanamento dello stesso, mettendo, in capo al soggetto debitamente riconfigurato, nuove competenze in tema di marketing industriale e territoriale.
Tuttavia nel delineare queste linee di riforma di Consind non ci si può limitare a leggere “i compiti” previsti nell’art 5 della legge regionale 19 novembre 1996 n. 48 e a dire: “Questo sì , questo no”. Alcuni di questi “no” sono infatti già scontati in quanto legati ad interventi normativi di carattere comunitario e nazionale che hanno ridisegnato profondamente e radicalmente la gestione dei servizi pubblici. Si pensi per esempio alla lett n) laddove attribuisce a Consind la competenza alla realizzazione ed alla gestione di impianti tecnologici per la distribuzione di gas metano e per la realizzazione e la gestione di altri impianti a rete o ancora la lett r) relativa alla prosecuzione della gestione in atto degli impianti di acquedotto, fognatura e depurazione, che come dice la stessa norma è venuta meno a seguito del loro trasferimento al gestore del servizio idrico integrato.
Preso atto che alcune competenze di fatto non esistono più e che altre è opportuno e necessario eliminarle, occorre definire ed individuare nuovi compiti e funzioni per Consind al fine di configurare l’ente come strumento di servizio a disposizione del sistema delle imprese, per favorire la promozione di un modello di sviluppo sostenibile dell'area, concertato e durevole.

Un nuovo possibile ruolo per Consind

La missione del nuovo Consind o meglio della “rinominata” Agenzia di Sviluppo si dovrà concentrare principalmente sulle seguenti linee strategiche:
1.Marketing industriale e territoriale: progettazione e realizzazione di strumenti e di iniziative di promozione del territorio e delle imprese a livello nazionale e internazionale, con particolare riferimento all'attrazione di investimenti esteri e di risorse qualificate, alla creazione di un'offerta integrata.
2.Promozione di settori economici strategici: supporto e rilancio delle imprese di settori particolarmente rilevanti per l'area, dalle industrie di filiera agroalimentare, turistica ed energetica.
3.Progetti speciali: supporto alle imprese ed agli enti locali nella realizzazione di progetti di riconversione di aree dismesse e nell'attuazione di azioni di rafforzamento del sistema produttivo.
4.Promozione di un’ “unità di servizio” finalizzata a rafforzare le competenze dell’Ente in materia di fondi comunitari, favorendo la partecipazione del territorio in una logica di cooperazione locale e internazionale che investa i processi di sviluppo locale e favorisca allo stesso tempo scambio e trasferimento di know- how tra attori pubblici e privati.
5.Internazionalizzazione per la parte riguardante presidi commerciali e di marketing permanenti dei mercati esteri di maggior riferimento per ogni settore. Le medie e grandi imprese riescono infatti, grazie alla loro capacità di investimento, ad aprire show room e presidi permanenti nei mercati di maggiore penetrazione. Le PMI scontano invece una scarsa possibilità di investimento, che difficilmente consente tali azioni di sviluppo. I Consorzi, enti pubblici economici, potrebbero quindi infrastutturare presidi e showroom all’estero, assegnando questi lotti alle PMI che potrebbero anche godere di servizi di segreteria, di interpreti, di accesso al credito e di disbrigo pratiche.
Queste linee strategiche vanno nella direzione, di unire le esperienze al fine di razionalizzare e rafforzare il sistema ed elevare la qualità dei servizi resi al cittadino ed alle imprese. La gestione coordinata dei servizi per le imprese da parte di Consind, attraverso un impiego ottimale e la piena valorizzazione delle risorse strumentali, è il percorso verso il quale si deve indirizzare tutta l’impostazione strategica.
Alla luce di quanto sopra esplicitato, saranno necessarie modifiche statutarie ben più consistenti di quelle prospettate dall’attuale Cda.
In primo luogo, in coerenza con le criticità emerse, sarà necessario rivedere la compagine sociale prevedendo la partecipazione di Camera di Commercio, Associazioni imprenditoriali, Associazioni di categoria. In secondo luogo dovrà essere ridotto al minimo possibile il numero dei componenti del Comitato direttivo, ben al di là dei sette previsti nelle modifiche dello statuto in discussione nel Consiglio Generale convocato per il 7/3/2008. Inoltre dovrà essere proposta una modifica della legge regionale 48/2006 eliminando le sopra citate competenze urbanistiche ed aggiornando le previsioni in materia di servizi pubblici.
Tornando allo Statuto per fare solo qualche esempio lo stesso potrebbe comprendere nell’oggetto sociale la possibilità di espletare le seguenti attività :
far conoscere e promuovere il sistema produttivo;
promuovere e sviluppare nuove opportunità di investimenti provenienti dall’esterno sia nazionali che internazionali, con particolare attenzione alle aree interessate da fenomeni di declino industriale;
curare le attività di accoglienza, offrendo, attraverso uno sportello integrato, un’assistenza globale alle attività in via di insediamento;
promuovere azioni di marketing urbano e territoriale, finalizzate alla valorizzazione delle opportunità immobiliari della regione, ed alla costituzione di “alleanze di area vasta”;
attivare procedure e modalità di programmazione e progettazione integrata secondo i criteri dello sviluppo sostenibile;
supportare Enti ed imprese nella progettazione e attuazione di efficaci e innovativi modelli di sviluppo dei territori;
progettare e gestire Accordi di Programma Quadro per la realizzazione di progetti strategici complessi, in particolare nei settori dell’ambiente, dell’agroalimentare, della ricerca e dello sviluppo tecnologico;
sostenere iniziative per la promozione delle opportunità di investimento e di finanziamento di progetti di interesse collettivo promossi dalla comunità locale, tramite azioni di comunicazione e marketing territoriale e supportando l'analisi economico-finanziaria e di fattibilità gestionale;
operare in qualità di Confidi per favorire l’accesso al credito delle imprese;
assistere le imprese nell’accesso al credito;
porre in atto azioni mirate ad aumentare la capacità di innovazione delle imprese;
prevedere strumenti per il potenziamento e l'evoluzione qualitativa degli approcci al mercato delle imprese;
favorire l'aggregazione di imprese finalizzata al rafforzamento competitivo e la cooperazione tra imprese in progetti che perseguano il medesimo obiettivo;
operare come centro di servizio e di acquisti per le imprese;
porre in atto attività di istruzione e formazione mirate allo sviluppo e alla valorizzazione del fattore imprenditoriale e delle altre risorse umane;
elaborare programmi di miglioramento delle condizioni ambientali;
porre in essere azioni per l'internazionalizzazione delle imprese e la penetrazione in nuovi mercati;
programmare e progettare opere o sistemi infrastrutturali e impiantistici;

Alcuni possibili modelli

A dimostrazione che lo scenario prospettato non costituisce un “libro dei sogni” si citano alcuni esperienze già realizzate o in corso di realizzazione da parte di alcune Aziende e Consorzi Industriali.
Azienda di sviluppo industriale di Palermo. Con il suo e.marketplace (approvvigionamento on line) l’azienda offre alle imprese insediate nel territorio ma anche ad altre imprese esterne ad esso, uno strumento di facile utilizzazione che consente di rendere più agevoli la gestione di tutte le dinamiche di vendita e di acquisto
Consorzio per il nucleo di industrializzazione di Rieti - Città Ducale. A seguito della valutazione della significatività degli aspetti individuati nel rapporto di analisi di sostenibilità territoriale dell’area industriale è stato predisposto un Programma di miglioramento che è articolato secondo ordini di priorità. Il programma in sintesi definisce le azioni di miglioramento per le criticità ambientali, economiche e sociali emerse in fase di analisi territoriale ed individua gli strumenti ed i soggetti che dovranno essere attivati per il raggiungimento degli obiettivi fissati.
Consorzio per il nucleo di industrializzazione di Rieti - Città Ducale  Elaborazione ed attivazione di Agrienergia programma diretto allo sfruttamento efficiente delle risorse agricole per la produzione di energia elettrica, calore e bioconbustibili liquidi.
Consorzio zona industriale e porto fluviale di Padova Partner di Enea nel progetto SIAM che mira all’integrazione dei principi di sostenibilità dal punto di vista economico sociale ed ambientale nell’insediamento, gestione e riqualificazione della aree produttive nonché alla promozione del miglioramento continuo delle prestazioni ambientali, complessivamente delle intere aree produttive o, individualmente, delle singole imprese locali.
Consorzio per lo sviluppo industriale e di servizi reali alle imprese Brindisi Attivazione di una piattaforma Telematica finalizzata alla gestione informatizzata dei flussi relativi a container e passeggeri al fine di provvedere a reperire per gli autotrasportatori interessati, carichi per evitare ritorni a vuoto.
Associazione Sistema Parmense riferimento qualificato di processi e modalità organizzative per non disperdere, ma anzi valorizzare, in funzione di una politica di marketing per il territorio, il patrimonio di esperienze e di collaborazione tra gli attori pubblici e privati. La motivazione di fondo del progetto consiste nel "fare rete", mettere "a sistema" le risorse del territorio, attraverso una metodologia condivisa in grado di consolidare un'immagine unitaria verso l'esterno e di renderlo qualitativamente migliore per chi lo abita. (riferimento Tavolo provinciale di coordinamento per la programmazione economica 28 febbraio 2007)
A livello internazionale un primo riferimento può essere rappresentato dalla regione spagnola della Navarra quale Modello di sviluppo dei sistemi locali per il sostegno delle imprese
Si tratta di alcuni esempi che costituiscono una conferma indiretta che le linee strategiche di riforma del Consind, individuate da questa Amministrazione Provinciale, sono di possibile ed immediata realizzazione.
Concludendo, si ritiene che le soluzioni prospettate, insieme ad altre che sicuramente potranno emergere nel corso di incontri e confronti, potranno configurarsi come le più idonee a tutelare l’interesse del nostro territorio, dello stesso Consorzio e delle imprese che vi operano, in piena coerenza con quella possibile strategia dal basso che tutti, associazioni di categoria, sindacati , enti ed Università hanno fortemente voluto e sottoscritto.