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Foodinvest chiude, si scatena la rabbia degli operai
Malavolta: «Da un giro di affari di 42 milioni di euro nel 2002 siamo arrivati ai 17 milioni del 2007»
La notizia è stata data oggi, nel corso di una conferenza stampa al termine della quale i proprietari dello stabilimento di lavorazione dei surgelati sono stati duramente contestati dagli operai, radunatisi fuori dalla struttura. In nota poi consegnata ai giornalisti, il presidente Aristide Malavolta ha motivato la decisione di chiudere l'impianto con la difficile situazione economica e la rescissione del contratto di fornitura del prodotto da parte della Nestlé. «Da un giro di affari di 42 milioni di euro nel 2002 siamo arrivati ai 17 milioni del 2007: data la situazione - afferma l'imprenditore teramano - risulta impossibile per noi tenere in vita la struttura produttiva di Porto d'Ascoli». Anche perché in questo modo l'azienda di Rotella (l'altro stabilimento di proprietà) potrà acquisire parte delle sue produzioni e assorbire una parte importante di lavoratori. Quanto alle voci di un possibile acquisto da parte di una cordata capeggiata dall'imprenditore piceno Enzo Rossi, Malavolta ha puntualizzato che ad oggi «non è pervenuta da alcuno la dichiarazione di volontà di acquisto dello stabilimento di Porto d'Ascoli, ma solo tentativi meramente speculativi».