«Ho il difetto grosso di essere innamorato del mio territorio. Voglio salvare i lavoratori a rischio»
«Vogliamo salvare i circa 100 posti di lavoro che sono a rischio - ha spiegato - garantire la continuità produttiva della Marollo e l'attività degli agricoltori che forniscono la materia prima all'azienda». Rossi, noto alle cronache per aver deciso unilateralmente di aumentare lo stipendio ai suoi operai di Campofilone, ha «già immesso liquidità nella società», per accompagnare la Marollo al concordato e salvaguardare l'agricoltura della Valdaso, penalizzata anche dalla chiusura dello zuccherificio di Fermo. «Ho il difetto grosso di essere innamorato del mio territorio - ha aggiunto - e di credere che se cresce il territorio cresco anch'io, e con me l'intera comunità. L'agricoltura è il settore primario, dell'agricoltura non potremo mai fare a meno: si può rinunciare ad una giacca di lusso ma non ad un piatto di minestra». Del suo progetto, Rossi informerà lunedì anche il ministro del lavoro Cesare Damiano, in visita nell'ascolano. Quanto alle perplessità se non all'ostilità manifestate da alcuni sindacati (anche oggi si registra un intervento in tal senso dell'Ugl) Rossi è stato tranchant.«Non so perché qualcuno punti al fallimento. Se fallisce Foodinvest verde fallirà anche la Marollo, ma con la differenza che la prima può contare su ammortizzatori sociali, la seconda no». Chi invoca trasparenza, ha osservato, deve darne a sua volta prova, «e prendersi la responsabilità di lasciare cento persone senza lavoro, in una zona già colpita da chiusure e licenziamenti». «Non spariamo per sparare - ha concluso - anche perché la parola sindacati, che io sappia, dovrebbe significare 'insieme decidiamo'».