Referendum alla Barilla, sì alla revisione dell'accordo

Referendum alla Barilla, sì alla revisione dell'accordo

121 voti su 144 favorevoli alla verifica dell'accordo del 13 ottobre 2005

In precedenza la delegazione sindacale e quella dirigenziale ( col management parmense presente ) si erano incontrate presso l’Assindustria di Ascoli  per risolvere quei conflitti che nei mesi scorsi avevano diviso le parti sui noti temi della riorganizzazione del lavoro, della stabilizzazione dei contratti a termine, delle professionalità che nello stabilimento ascolano sono ferme oramai da oltre due decenni ( unico caso questo, in senso negativo, nell’intero gruppo Barilla  che vede il sito ascolano con i livelli più bassi ).  Il referendum, improntato ad una revisione/verifica di un precedente accordo del 13 ottobre 2005  nei punti 2 ( orario a scorrimento, flessibilità,  festività lavorative )  e  3 ( riorganizzazione del lavoro nei reparti ), ha avuto un esito quasi “bulgaro“ poiché i favorevoli alla revisione sono stati 121 su 144 votanti. Solo 18 i no con 5 schede bianche/nulle. L’effetto della votazione è causa di un accordo incompleto, poco chiaro, che a suo tempo non fu ratificato dalla Ugl proprio per tali lacune e che non ha mantenuto quelle garanzie fatte appena due anni fa ( anche la Cgil non appose la propria firma sul documento producendo  tensioni tra i lavoratori che ora vengono inevitabilmente a galla ).
Il famoso rilancio del sito ascolano che sarebbe dovuto passare attraverso un’ampia flessibilità degli impianti, dei lavoratori in termini di orari di lavoro e di nuovi investimenti; ha visto la realizzazione di una sola parte di quanto promesso nel 2005. Una nuova linea produttiva in effetti è stata installata ad Ascoli nella quale si producono biscotti secchi ( i baiocchi ); tuttavia la produttività è di appena 2/3 giorni di lavoro settimanali. Senza poi considerare l’impegno aziendale in due importanti direzioni: una stabilizzazione dei contratti a termine ed i riconoscimenti professionali tanto attesi.