Dai campi alla tavola, infatti, si segnalano aumenti record anche di venti volte
Dai campi alla tavola, infatti, si segnalano aumenti record anche di venti volte. La Cia – Confederazione Italiana Agricoltori provinciale commentando i dati Istat di dicembre, sottolinea che molti incrementi sono ingiustificati, essendo rimaste stazionarie le quotazioni agricole all’origine. «I nuovi forti rialzi registrati dai prezzi dei prodotti alimentari – ha dichiarato Massimo Sandroni presidente della Cia provinciale - confermano che siamo in presenza di forti rincari, in quanto le quotazioni sui campi negli ultimi mesi si sono mantenute pressoché stabili e per alcuni settori, come quello dei cereali, dopo gli aumenti dell’estate, si registrano diminuzioni». A fare il punto della situazione è dunque la Cia provinciale in merito ai dati resi noti nei giorni scorsi dall’Istat sull’andamento dell’inflazione. Per la Cia di Ascoli, quindi, appaiono del tutto ingiustificati gli aumenti per generi di prima necessità come il pane, la pasta, il latte e l’ortofrutta. Oltretutto, sono incrementi che hanno determinato, negli ultimi tre mesi, una flessione dei consumi agroalimentari. In particolare, gli abitanti del Piceno hanno deciso di ridurre gli acquisti di pasta e pane. Inoltre si segnalano diminuzioni sugli acquisti domestici di frutta, ortaggi e lattiero-caseari. Del resto, lo stesso periodo natalizio è stato veramente “povero” sotto il profilo alimentare, infatti, le tavole sono state decisamente meno ricche rispetto agli anni passati.
E così la Cia provinciale rileva che i prezzi si “gonfiano” in maniera abnorme nei vari passaggi dal campo alla tavola. La Cia, quindi, sottolinea l’esigenza di rigorosi controlli da parte delle autorità competenti e ribadisce l’attualità della sua iniziativa sul doppio prezzo. Con essa si vuole assicurare sia il produttore che il consumatore attraverso una corretta informazione sul prezzo dal campo alla tavola.