Andrea Gagliardoni, lavoratore della Asoplast, morì a 23 anni per un colpo di pressa alla testa
Una morte orrenda di un giovane di 23 anni, di Sant’Elpidio, che tutte le mattine, all’alba, faceva 80 chilometri per raggiungere il posto di lavoro e che è morto con la testa schiacciata sotto una pressa. Assegnata direttamente dal Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, la Stella al merito è stata consegnata dal Presidente della giunta regionale, Gian Mario Spacca nelle mani della madre, Graziella. Spacca ha detto che «nel giorno dei funerali delle quattro vittime di Torino, di fronte ad un episodio di questo tipo, dobbiamo misurare le parole, per trovare un’energia positiva che si deve trasformare in una promessa, perché le istituzioni e tutta la comunità rinnovino il loro impegno per aumentare la sicurezza sui luoghi di lavoro. Per un lavoro che non guardi solo al profitto, ma che rappresenti invece una crescita per tutta la comunità. Certo, siamo confortati dal fatto che le Marche non sono più tra le regioni con il più alto indice di morti bianche , ma questo non ci deve consentire di abbassare la guardia. Perché dietro ogni morte come questa ci sono famiglie che vengono distrutte e che soffrono terribilmente. Questo impegno lo dobbiamo alla memoria di Andrea, perchè il suo sacrificio non sia stato vano». Forte commozione da parte della madre di Andrea Gagliardoni, Graziella che ha lottato con tenacia, scrivendo personalmente al Presidente Napolitano per raccontare questa tragedia e che ha interpretato «questo riconoscimento come un omaggio al sacrificio del figlio ma anche come riconoscimento dedicato a tutti i giovani che perdono ancora oggi la vita in quella che possiamo considerare una piaga nazionale. Le morti bianche segnano purtroppo un punto basso nel grado di civiltà e democrazia di un Paese». La cerimonia si è svolta presso Palazzo dei Capitani, alla presenza dell’assessore regionale al lavoro, Ugo Ascoli, del presidente del Consiglio regionale, Raffaele Bucciarelli, del consigliere regionale, Lidio Rocchi , oltre che delle autorità locali: il sindaco Pietro Celani e il presidente della Provincia di Ascoli Piceno, Massimo Rossi oltre ad una nutrita delegazione dei Maestri del Lavoro, guidata da Amilcare Brugini, consigliere nazionale e Francesco Rocca, console di Ascoli Piceno. Il presidente Spacca ha voluto rendere omaggio a questo ragazzo con una cerimonia particolare nella stessa Giornata delle Marche dedicata appunto ai giovani. Il presidente della Provincia Massimo Rossi ha consegnato alla mamma di Andrea, Graziella Marota, e alla sua famiglia una pergamena che certifica la decisione della Provincia di dedicare, a partire dall’edizione 2008 del concorso “Al lavoro sicuri per un sicuro lavoro” promosso da sei anni tra le scuole superiori per sensibilizzare i giovani sui temi della sicurezza negli ambienti lavorativi, una borsa di studio speciale proprio alla memoria del ventitreenne operaio della Asoplast di Ortezzano. Dal primo cittadino di Ascoli Celani, che ha consegnato una targa alla signora Marota, è arrivato l’auspicio che «nessuna mamma debba più vivere un dolore così forte». Per il Presidente della Regione Spacca, che ha ricordato la concomitanza della celebrazione odierna con un altro momento doloroso, quello per le vittime delle acciaierie di Torino, «le istituzioni, oggi più che mai, devono impegnarsi perché il lavoro non sia occasione di lutto ma strumento essenziale per la crescita della società» ricordando che purtroppo le Marche, dopo aver conosciuto un miglioramento l’anno precedente, sono nuovamente salite al 13° posto nella graduatoria del numero di infortuni sul lavoro. Il presidente della Provincia Rossi, dopo aver ricordato le azioni che la Provincia compie su questo fronte, a cominciare dal concorso che da oggi terrà vivo nella memoria degli studenti piceni il nome di Andrea Gagliardoni, ha ricordato che proprio oggi, 10 dicembre, l’ONU celebra la Giornata internazionale dei diritti umani. «Tra questi diritti c’è anche quello alla dignità e alla salute – ha ricordato Rossi - e questo interminabile elenco di tragedie a cui siamo costretti quotidianamente ad assistere ci ricorda che troppo spesso, nel mondo del lavoro, questi diritti sono negati. L’auspicio – ha concluso Rossi - è che il mondo dell’impresa sia sempre meno orientato verso la logica del profitto a tutti i costi e presti crescente attenzione alle condizioni di vita degli uomini che, attraverso la loro opera, rendono possibile il successo dell’attività imprenditoriale».