Cooperative sociali, cresce l'occupazione nel Piceno

Cooperative sociali, cresce l'occupazione nel Piceno

Chiesto un intervento al ministro dell'Economia sui ritardi di pagamento delle P.A.

fatta registrare dalle cooperative, in particolare da quelle sociali. Ne dà notizia la delegazione territoriale di Ascoli Piceno dell’Associazione Generale Cooperative Italiane, Associazione nazionale di rappresentanza, assistenza, tutela e revisioni del mondo cooperativo Riconosciuta giuridicamente con D.M. n. 1135 del Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale in base a dati forniti dalla Regione Marche all’interno del quadro attuativo dell’anno 2007 della Legge Regionale n. 5/2003 (provvedimenti in favore della cooperazione). Il quadro attuativo evidenzia un incremento delle persone occupate nelle cooperative marchigiane. La crescita occupazionale è stata rilevante anche a causa del fatto che all’interno del mondo cooperativo lo sviluppo forte si è registrato tra le cooperative sociali e di produzione/lavoro. Si stima che l’occupazione diretta nel settore è superiore a 20.000  unità. Se guardiamo i dati di lungo periodo che emergono dai censimenti, il trentennio 1971-2001 è stato molto significativo. Il totale delle imprese marchigiane è aumentato dell’82,6 % contro il 549,7 % delle cooperative. L’incidenza delle cooperative sul totale delle imprese passa da 0,3 a 0,9. Gli addetti aumentano di un + 85,2 %  contro il + 400,7 % nelle cooperative. L’incidenza degli addetti del settore cooperativo passa da 1,2 a 3,3 % del totale (da 1,1 a 3,5 per le u.l.).  L’incremento cooperativo marchigiano è superiore a quello medio dell’Italia centrale che è del 341,5 % e supera anche quello nazionale che  dal 1971 al 2001 vede gli addetti nel settore cooperativo aumentare di un + 278,9 %  (contro il + 41,8 % del totale delle imprese). Ed anche i dati più aggiornati, relativi al periodo tra il 2001 ed il 2006, incrociando i dati INPS e delle Camere di commercio, evidenziano un forte incremento di fatturati, di occupazione e di costituzione di imprese cooperative, grazie anche all’opera della Regione Marche che, con la Legge Regionale n. 5/2003, ha creduto molto in tale settore produttivo mettendo a disposizione risorse finalizzate, soprattutto, all’incremento dell’occupazione ed alla stabilizzazione dei posti di lavoro proprio nel settore cooperativo. A livello nazionale, con dati riferiti al 31 dicembre 2006, AGCI Solidarietà, che raggruppa le circa 550 cooperative sociali aderenti all’Associazione Generale Cooperative Italiane, registra un fatturato di 335 milioni di euro e circa 19000 persone occupate, in particolar modo donne e disabili con incrementi di occupazione enormi specie negli ultimi anni. A livello regionale, ed in particolare nelle province di Ascoli Piceno e Fermo, l’incremento di occupazione registrato è sicuramente interessante con cooperative che hanno incrementato la propria base occupazione in maniera esponenziale dando risposte certe ai problemi della disoccupazione che stanno via via interessando tanti giovani , e non solo, del nostro territorio. D’altronde anche i dati contenuti nel rapporto “Unioncamere 2007” delle Camere di commercio italiane evidenziano un netto incremento, al contrario di tanti altri settori, delle imprese che offrono servizi alla persona. Ma di fianco a tali dati positivi, riguardanti l’incremento dell’occupazione, va evidenziato un grave problema col quale le cooperative, sia sociali che di produzione e lavoro, hanno dovuto fare i conti: i ritardi di pagamento delle pubbliche amministrazioni. Nei mesi scorsi è stato rivolto un appello al Ministro dell’Economia Tommaso Padoa Schioppa da parte di: Agci/Servizi di produzione e lavoro, ANCST/Lega delle Cooperative, ANSEB/Fipe, Assiv/Confindustria, AGCI/Solidarietà, Federsicurezza/Confcommercio, Federlavoro e Servizi di Confcooperative, FNIP di Confcommercio, FISE di Confindustria, Legacoopsociali e Unionservizi di Confapi, per evidenziare la crescente gravità  ed insostenibilità dei ritardi di pagamento delle Pubbliche Amministrazioni statali, regionali e di parte degli Enti Locali, ritardi che penalizzano propri i dipendenti delle cooperative ed imprese che hanno sottoscritto tale appello.