Lavoro, aumentano i disoccupati nel Piceno

Lavoro, aumentano i disoccupati nel Piceno

Ugo Ascoli: «C'è un'accentuata criticità nella provincia picena»

Sono le criticità del mercato del lavoro marchigiano, secondo il rapporto annuale 2007 dell'Osservatorio regionale. Ma il quadro è nel complesso positivo, sui dati 2006, con un calo del tasso di disoccupazione al 4,5% e del ricorso agli ammortizzatori sociali, oltre a un buon assorbimento di manodopera straniera (6,5%; 100 mila unità). In crescita l'industria manifatturiera, con un incremento dell'attività commerciale e ripresa del'attività di investimento. «Si conferma -  ha spiegato l'assessore regionale Ugo Ascoli - il trend positivo per il mercato del lavoro e per l'economia nelle Marche. La velocità di crescita pone la regione all'avanguardia nell'Italia centrale ma sempre dietro il motore del Nord-Est». Nel 2006, buone notizie sono arrivate dalla crescita del tasso di attività della popolazione tra i 15 e 64 anni (67,5%) e del tasso di occupazione (64,4%). Il tasso di disoccupazione al 4,5% indica, secondo Ascoli, che il sistema «sembra viaggiare verso la piena occupazione. Ma - ha aggiunto - ci sono "fenomeni critici"  tra i quali il livello di partecipazione lavorativa delle donne e gli squilibri territoriali relativi soprattutto alla zona sud delle Marche. Se poi si guarda alla qualità del lavoro - ha spiegato Ascoli - cresce il peso delle assunzioni a tempo determinato, comprendenti i contratti di collaborazione coordinata e continuativa. E dal 2004 sono stati utilizzati circa 30 milioni di euro per gli ammortizzatori sociali in deroga». Nelle Marche il numero degli occupati passa dai 633mila del 2004 ai 647mila del 2006. Secondo l'assessore Ascoli, nel mercato del lavoro locale «prevalgono di gran lunga le luci ma si registrano anche ombre, come l'insoddisfacente livello di partecipazione femminile, con accentuata criticità nella provincia di Ascoli Piceno. Si conferma - ha aggiunto - una maggiore fragilità dell'economia picena con forti preoccupazione per la tenuta del suo tessuto industriale. L'aumento dei lavoratori a termine nelle nuove assunzioni pone interrogativi importanti sui confini tra flessibilità e precarieta del nostro mercato del lavoro.  L'analisi dell'Osservatorio -  ha rilevato Ascoli - suggerisce di attuare politiche attive del lavoro più mirate sulla componente femminile, politiche integrate di conciliazione, politiche più intense d'integrazione sociale degli immigrati e maggiore attenzione complessivamente alla qualità del lavoro». Altra questione riguarda "la difficoltà dei giovani con alto livello d'istruzione a inserirsi nel mondo del lavoro". Per questo la Regione pensa a «interventi per orientare le scelte universitarie e offerte formative per corsi di laurea e master post universitari». Al termine della presentazione del Rapporto annuale si è tenuta una tavola rotonda con la partecipazione del responsabile dell'osservatorio delle Marche Marco Canonico e dei suoi omologhi di Umbria, Paolo Sereni, e Veneto, Bruno Anastasia.