Ahlstrom, Rifondazione propone una cartiera autogestita

Ahlstrom, Rifondazione propone una cartiera autogestita

«Solo in questo modo un pezzo di storia industriale ascolana potrà essere mantenuta»

«Possiamo tutti immaginare l’importanza che riveste per il territorio piceno la presenza della ex cartiera Mondadori. Si tratta di un’importanza che non riguarda soltanto il livello occupazionale e neppure soltanto il fatto che il volume di produzione delle etichette di carta ad Ascoli vada a coprire una cospicua parte del fabbisogno nazionale. La permanenza della cartiera nel Piceno è necessaria infatti per ragioni che interessano la qualità della professionalità raggiunta dai nostri lavoratori. Preservare la cartiera da possibili riconversioni o dismissioni deve essere la priorità. La possibilità che l’area messa in vendita dalla Ahlstrom venga acquistata da privati, locali o asiatici che siano, non garantisce la continuità del polo produttivo, né, per i lavoratori, la necessità di mantenere il posto di lavoro. Per questo motivo riteniamo che gli impianti della cartiera, nonché l’area che occupa vengano acquisiti grazie all’intervento pubblico e gestiti direttamente dai lavoratori in quanto si trovano in possesso delle capacità e dell’esperienza necessarie. Solo in questo modo un pezzo di storia industriale ascolana con tutto ciò che ne consegue, ossia formazione professionale, garanzie occupazionali, conoscenze da condividere e da “esportare”, potrà essere mantenuta. Trattandosi di una corsa contro il tempo, sollecitiamo le istituzioni a qualsiasi livello, dalla Provincia alla Regione a trattare con la multinazionale finlandese e ad investire economicamente affinché la cartiera diventi un’azienda pubblica autogestita direttamente dai lavoratori. Questo sì che sarebbe una sorta di “piano Marshall” realmente efficace».