Macerata, invece, è lunica a registrare un segno meno con un saldo passivo -222
Sono 2.381 quelle nuove e 2.092 quelle che hanno chiuso nel terzo trimestre dell’anno. Il segno ‘più’ continua, dunque, a caratterizzare l’andamento demografico della grande famiglia delle imprese marchigiane (179.841 unità alla fine di settembre). Facendo un quadro complessivo risulta che il tasso di crescita del trimestre è di +0,16%. Disaggregando il dato a livello provinciale si evince che è Ancona la provincia marchigiana con il più alto tasso di crescita di imprese (+0,52%) con un saldo attivo di 244 unità in più, rispetto alla fine di giugno, dove le nuove iscritte sono 714 e quelle cessate 470. A seguire c’è la provincia di Ascoli Piceno con un tasso di crescita del + 0,35% e un saldo attivo di 165 unità in più, rispetto alla fine di giugno, dove le nuove iscritte sono 585 e quelle cessate 420. Fanalino di coda sono le province di Pesaro e Urbino e Macerata, rispettivamente con un + 0,23% e un -0,54. Nel capoluogo pesare si è chiuso con un saldo attivo di 102 unità in più, rispetto alla fine di giugno, il bilancio fra le imprese nate (592) e quelle che hanno cessato l’attività (490) nel terzo trimestre dell’anno. La provincia di Macerata, invece, è l’unica delle Marche a registrare un segno ‘meno’ con un saldo passivo di 222 unità, considerando lo stesso arco temporale, dove le imprese nate sono 490 e quelle cessate 712. Questi i dati più significativi diffusi da Unioncamere sulla base di Movimprese, la rilevazione trimestrale condotta sul Registro delle Imprese da InfoCamere – la società consortile di informatica delle Camere di Commercio italiane.