Uno scarno comunicato stampa consultabile sul sito della multinazionale ha annunciato la chiusura dello stabilimento ascolano a causa di insufficente redditività. Purtroppo per circa 200 lavoratori si apre il baratro del licenziamento, un altro gravissimo colpo nel già grigio panorama economico della nostra città che oggi Ascoli non ha più la forza di sostenere. Una città già in grave difficoltà a causa di numerose chiusure di stabilimenti industriali e di conseguenti licenziamenti. E' doverosa una sollevazione di scudi a difesa dei lavoratori e della città di Ascoli. Un patto tra le istituzioni, Regione, Provincia, Comune di Ascoli Piceno, Sindacati e Confindustria è necessario per garantire un futuro ai lavoratori ed alla fabbrica. Nessun vincolo di appartenenza politica, tutte le forze in campo devono essere coese per risolvere positivamente la difficile questione. Vista la volontà di vendere lo stabilimento da parte della proprietà è necessario anche creare un tavolo di lavoro per cercare di rendere appetibile l'arrivo di nuovi proprietari, anche con provvedimenti ad hoc. La Regione Marche e la Provincia che hanno le funzioni e le risorse necessarie debbono intervenire urgentemente nella risoluzione del caso, visto che il nostro territorio, con questa chiusura vive sotto il profilo occupazionale un vero e proprio dramma. Per quanto mi riguarda provvederò ad inoltrare delle mozioni in Consiglio Comunale e Provinciale a supporto dei lavoratori, per permettere loro di parlare con le istituzioni del problema, stabilire una linea d'azione e soprattutto per far sentire la vicinanza del mondo politico a loro ed alle loro famiglie».
Massimiliano Brugni, consigliere provinciale An
La Provincia continuerà a lavorare per il suo rilancio
«Esprimiamo sconcerto per l’improvvisa decisione della proprietà, di cui apprendiamo dalla stampa, di procedere alla chiusura dello stabilimento Ahlstrom di Ascoli, decisione che darebbe un durissimo colpo, che non possiamo assolutamente permetterci, all’occupazione del territorio. Lo sconcerto è ancora più amaro in considerazione dell’intensa attività che la Provincia stava conducendo in queste settimane per approdare ad una soluzione che cambierebbe drasticamente le condizioni economiche della produzione in quell’azienda. Infatti proprio nei giorni scorsi abbiamo incontrato i referenti di una società italiana a capitale prevalentemente svizzero che hanno presentato un progetto per realizzare una centrale elettrica a cogenerazione, cioè che produce energia elettrica e calore, da ubicare nelle vicinanze dello stabilimento Ahlstrom. Il progetto, che è già in fase di istruttoria per ottenere la valutazione di impatto ambientale, risponde a quei requisiti di economicità e limitato dimensionamento previste sia dal Piano energetico regionale. Per questo era e resta nostro intendimento, dopo i necessari passaggi volti a condividere la proposta con tutti gli attori del territorio interessati, sostenere e favorire la realizzazione della centrale che produrrebbe energia da vendere sul mercato e calore da distribuire principalmente allo stabilimento Alhstrom, con evidente abbattimento dei costi energetici della cartiera. Se le intenzioni della società proprietaria dovessero essere confermate, d’intesa con la Regione e le forze sindacali ci adopereremo per individuare possibili acquirenti in grado, alla luce di questo importante elemento, di mantenere il sito produttivo e i livelli occupazionali attuali.
Il Presidente Massimo Rossi e Emidio Mandozzi, Assessore al lavoro