Cgia: «Un dato allarmante che però non può esser generalizzato»
E' il dato che emerge dall'operazione di controllo, disposta dal ministero del Lavoro e condotta dal personale ispettivo della Direzione provinciale del lavoro, in provincia di Macerata. Un dato allarmante, secondo la Confartigianato Imprese di Macerata, che però «non può esser generalizzato». «Che nell'edilizia si annidino nicchie anche consistenti di irregolarità - osserva la Cgia - nessuno lo nega: ciò però è anche conseguenza del fatto che, negli ultimi anni, il numero di nuove imprese è lievitato in maniera assai marcata grazie soprattutto al fatto che, mancando una legge capace di regolare l'accesso alla professione, il settore si è sviluppato in maniera tumultuosa, rappresentando magari l'unica opportunità di lavoro per una fascia di lavoratori altrimenti destinati alla disoccupazione o per la miriade di extracomunitari e neo-comunitari giunti da noi per tentare fortuna». La Cgia rileva infine come «in una situazione di crescente difficoltà per l'edilizia, dovuta anche alla forte contrazione dei lavori pubblici ordinari e all'ormai chiusura di tutti i cantieri connessi agli effetti della ricostruzione post-terremoto, sia necessaria un'efficace politica industriale per il settore. Ma risorse ed incentivi - aggiunge - non servono a nulla se si moltiplicano oneri e adempimenti che di fatto bloccano l'attività delle imprese. La sicurezza sul lavoro non si garantisce con l'eccesso di burocrazia. Occorre invece individuare - conclude - strumenti realmente efficaci di contrasto del lavoro nero e dell'irregolarità e contemporaneamente semplificare la miriade di adempimenti esistenti».