Macerata, parte la raccolta di zafferano

Macerata, parte la raccolta di zafferano

Ritrovo chi volesse partecipare è alle 9,45 davanti al Municipio di Pievebovigliana

L'iniziativa coinvolge anche l’Università di Camerino. Sabato prossimo 27 ottobre sui  campi sperimentali di Fiordimonte, si svolgeranno le operazioni di raccolta dello zafferano. Nell’occasione gli esperti dell’Università di Camerino (Dipartimento di Scienze Ambientali sezione di Botanica ed Ecologia), coordinati da Andrea Catorci,  e l’agronomo Demetrio Pancotto saranno presenti per una visita guidata ai campi di produzioni e alle fasi della raccolta presso l’azienda agricola Angeli, in località Taro. Il ritrovo per tutti coloro che desiderano partecipare è alle 9,45 davanti al Municipio di Pievebovigliana. Oltre alla raccolta sul campo, si potrà assistere alla  separazione dal fiore dei filamenti di zafferano e alla successiva fase di essiccazione. La coltivazione dello zafferano nell’alto maceratese è iniziata nell’ambito di ricerche e sperimentazioni coordinate dall’Università camerte per comprendere la vocazionalità del territorio nei confronti della coltivazione di piante officinali e medicinali. Con la collaborazione del Gal Sibilla si è riscontrato che la produzione di zafferano è assolutamente confacente alle attività agricole di determinate zone e altitudini della provincia di Macerata e l’azienda di Mirko Angeli a Taro di Fiordimonte  è stata tra le prime a mettere a disposizione appezzamenti di terreno per tali sperimentazioni. «Negli ultimi anni – sottolinea l’assessore provinciale all’Agricoltura, Luigi Carlocchia – è cresciuta in tutti il maceratese una particolare attenzione verso colture nuove o alternative. Nel solo 2006 oltre 500 ettari di terreno sono stati utilizzati per tali nuove  produzione, con particolare attenzione a timo, salvia, origano, lino, menta e coriandolo. Le aziende agricole che si sono indirizzate in questo settore sono più di 70 e per molte di esse le colture alternative possono rappresentare una vera e propria ‘nicchia’ anche da un punto di vista economico».

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