Il sindacato imputa responsabilità anche alla poca trasparenza delle cooperative
Il sindacato aveva anche avanzato delle proposte in occasione della predisposizione degli appalti. «L'eccessiva flessibilità - informa una nota - riguarda anzitutto il fatto che le educatrici degli asili nido lavorano 'a chiamata', se non c'è il numero sufficiente di bambini previsto dalla legge, mentre nelle mense c'è un continuo taglio delle ore non giustificato dai carichi di lavoro». In tale contesto «la Fp Cgil si chiede se questi lavoratori di cooperativa abbiano minori diritti rispetto ad altri». Secondo il sindacato, «la responsabilità è da imputare prima di tutto allo scarso controllo da parte dell'amministrazione pubblica sulla gestione degli asili nido, poiché se esiste un progetto pedagogico non si può considerare solo il rapporto numerico educatore-bambini, ma occorre volgere lo sguardo alle esigenze dei minori nel loro complesso». Tuttavia la Fp-Cgil di Ancona imputa «altrettante responsabilità alle cooperative che mostrano poca trasparenza nella gestione del personale, nella formazione e nello scarso rapporto tra socio e cooperativa stessa». Occorre «un radicale cambiamento della gestione degli appalti con al centro il servizio e la sua qualità».