Si richiede un pronto intervento delle autorità di controllo del mercato
da una riduzione di pari importo da parte di chi fa il versamento che deve continuare a pagare comunque per ogni operazione 5 €. La motivazione addotta di voler disincentivare la circolazione monetaria è soltanto una foglia di fico che vuole coprire una ulteriore speculazione. Infatti la massa monetaria di cui si parla è sicuramente modesta nel suo insieme e fatta di piccole cifre, scambiate da soggetti economicamente più deboli o in situazioni logistiche più disagiate. Dunque per ogni vaglia, anche per cifre irrisorie, POSTE ITALIANE intasca complessivamente la cifra usuraia di 7,5 €, potendo aumentare arbitrariamente tutte queste imposizioni senza contrattazione, in un regime di sostanziale monopolio. L’accanimento verso le fasce più deboli, prive di conto corrente o per cultura o per impossibilità, richiede un pronto intervento delle autorità di controllo del mercato che saranno sollecitate in tal senso anche da ARCO che chiede pertanto, l’eliminazione del balzello al fruitore finale e una proporzionalità del costo del servizio rispetto all’importo versato».