Primato ad Ancona, con 10.341 unità, pari al 27,3% del totale, seguita da Ascoli Piceno, col 25,7%
A detenere il primato dell'imprenditorialità in rosa è la provincia di Ancona, con 10.341 unità, pari al 27,3% del totale, seguita da Ascoli Piceno, col 25,7% (9.731 unità), Macerata, col 23,7% (8.970 unità) e Pesaro Urbino, col 23,3% (8.811). E' quanto emerge dai dati dell'Osservatorio regionale sull'imprenditoria femminile, diffusi oggi ad Ancona nel corso dell'incontro finale del primo Salone nazionale dell'imprenditoria femminile. Il periodo preso in esame è il semestre giugno-dicembre 2006. Le aziende in rosa aumentano nelle Marche con un'accellerazione doppia rispetto a tutte quelle attive, pari al 6%, un punto percentuale in più della media italiana, che vede un aumento delle imprese totali del 3%. Nel semestre considerato si evidenzia una leggerissima flessione della quota d'imprese femminili nell'industria (dal 14,1% al 14%), nonostante l'incremento in termini assoluti di 30 unità, mentre i settori agricoltura, commercio e servizi passano rispettivamente dal 27,8% al 28%, dal 26,7 al 26,9, e dal 28,6 al 28,8, mostrando una regione sempre più agricola e industriale rispetto al resto del paese. Nonostante ciò, le imprese guidate o partecipate da donne sono nel 72% dei casi ditte individuali e mostrano una certa fragilità strutturale. Sta crescendo però il numero delle donne che scelgono di fare impresa partendo da forme societarie sia di persone (da 7.458 a 7.488, più 30), sia di capitali (da 2.596 a 2.749, più 153), che passano da un'incidenza del 6,9%, al 7,3%. Il ritmo di crescita delle società di capitali delle imprese femminili risulta più elevato (5,6) delle altre (1,8%), ma la loro percentuale rimane comunque bassa, e in generale il sistema imprenditoriale femminile marchigiano appare più esposto al rischio di uscita dal mercato. Al dicembre 2006 erano presenti nelle Marche 65.017 imprenditrici, con un aumento di 2.510 unità rispetto al 2000. La quota femminile tra le persone che esercitano lavori imprenditoriali è dunque intorno al 27%, superiore al numero delle imprese propriamente femminili, pari al 23,8%, con la conseguenza che molte donne ricoprono cariche in imprese non definibili come femminili. Oltre il 50% delle imprenditrici, infine, ha un'età compresa tra i 30 e i 49 anni, segue la classe 50-69 (34%) e quella dai 70 in su (7,8%), ultime le giovani sotto i 29 anni (7,5%).