Pensionati del mondo autonomo discriminati

Pensionati del mondo autonomo discriminati

Prevista un'impostazione preconcetta che differenzia il lavoro autonomo da quello dipendente

in favore di due distinte categorie di pensionati: i titolari di redditi bassi e coloro definiti “disagiati”. Va detto che i ritocchi variano tra i 28 e i 39 Euro mensili (in media 33 Euro), a seconda della contribuzione versata. A beneficiarne sono circa 3.100.000 pensionati di età pari o superiore a 64 anni, indipendentemente dal fatto che siano uomini o donne, con importi di pensione attualmente inferiori a 654 Euro mensili, pari a 8.504,73 Euro l’anno. Anche i pensionati sociali (gli invalidi civili, i ciechi e i sordomuti), grazie all’incremento ricevono da gennaio del prossimo anno un importo di €.580 mensili. Gli aumenti non vengono corrisposti mensilmente, ma vanno ad arricchire nel 2007 gli assegni di fine anno, diventando, invece, a regime una sorta di quattordicesima mensilità. La norma prevede infatti la corresponsione nel 2007, con la rata di pensione di novembre o con la tredicesima mensilità, mentre dal 2008 verrà messa in pagamento insieme all’importo di pensione di Luglio. La somma aggiuntiva, poi, spetta a condizione che l’interessato non possegga un reddito complessivo individuale (escluso il reddito della casa di abitazione, degli assegni al nucleo familiare e di altre competenze di carattere straordinario), relativo all’anno di riferimento, superiore ad una volta e mezzo il trattamento minimo annuo del fondo pensioni lavoratori dipendenti. Essendo tale importo pari, per l’anno 2007, a Euro 5.669,82, il limite reddituale che consente di beneficiare della somma aggiuntiva è, per quest’anno, pari a 8.504,73 Euro. Il Decreto prevede anche che le pensioni di importo fino a 2.180,00 Euro mensili, dal 1.01.2008, vengano rivalutate interamente al 100% dell’indice Istat di variazione dei prezzi (attualmente per l’importo che va da 1.308 a 2.180 Euro la rivalutazione è al 90%). E’ stata prevista, però, una impostazione preconcetta che differenzia ancora una volta il lavoro autonomo dal lavoro dipendente. Gli importi dell’una tantum sono differenziati a seconda dell’anzianità contributiva del pensionato con una misura più alta per i lavoratori autonomi. Non si comprendono, infatti, i motivi per i quali, un trattamento di sostegno al reddito, che deriva da risorse a carico della collettività, possa poi differenziare i pensionati a seconda dell’appartenenza all’una o all’altra categoria.  Questa impostazione va certamente ad offuscare la valenza positiva delle altre scelte condivisibili del provvedimento. E’ per questo motivo che l’Associazione 50&Più Fenacom – insieme al CUPLA Coordinamento Unitario dei Pensionati Lavoro Autonomo ed il Patronato ENASCO – CONFCOMMERCIO, ha promosso un’azione di protesta per sottolineare che il trattamento differenziato tra categoria di pensionati, a prescindere dalla sua entità effettiva, viola ogni principio di giustizia sociale ed è in contrasto con i principi costituzionali. Questi aumenti di pensione sono finanziati dallo Stato e non legati alla storia contributiva di ciascuno.  Da cio’ deriva che ogni discriminazione basata sull’appartenenza a categorie lavorative durante la vita attiva si presenta non solo contraria all’articolo 3 della Costituzione, ma anche, e soprattutto, errata dal punto di vista della giustizia sociale, in quanto, se gli aumenti delle pensioni vogliono essere un sostegno ai pensionati in condizioni reddituali precarie, lo Stato non può fare distinzioni tra loro. Per informazioni e approfondimenti, rivolgersi agli uffici del Patronato Enasco.