Nomine UE, quasi al completo la squadra di Jucker

Nomine UE, quasi al completo la squadra di Jucker

I probabili nuovi commissari europei

Bruxelles - Il presidente della Commissione europea Jean Claude Juncker, sta completando gli incontri per designare i nuovi commissari ma la stampa europea ha già visionato un organigramma, non definitivo, che è pieno di sorprese. Scomparso il posto di commissario per l’allargamento, appare invece un nuovo posto di vice-presidente per l’Unione dell’energia, in aggiunta al commissario per l’energia ed il clima. Compare anche un vice presidente per la crescita, l’Unione economica e monetaria, il semestre europeo ed il dialogo sociale.

Sei sono i vice-presidenti proposti nella Commissione. Due sono del Ppe (Partito popolare europeo): la polacca Bienkoswska (bilancio e controllo finanziario) e il lettone Valdis Dombrovkis per l’Unione dell’energia.
Due sono di S&D (socialisti e democratici): Frans Timmermans dei Paesi Bassi nominato vice presidente per la migliore regolazione e l’italiana Federica Mogherini quale alto rappresentante Ue per la politica estera e la sicurezza.
Infine due vice presidenti appartengono all’Alde (Alleanza dei democratici e liberali) e sono l’estone Andrus Ansip che si occuperà della crescita, l’unione economica e monetaria, il semestre europeo ed il dialogo sociale, e la slovena Alenka Batusek vice presidente per il digitale e l’innovazione.  

Diciotto sono i commissari designati;nove appartengono al Ppe, cinque sono del partito S&D, tre dell’Alde ed uno all’ECR. Per citarne alcuni, alla bulgara Kristalina Georgeva (Ppe) che fino all’ultimo aveva insidiato il posto della Mogherini andrà la responsabilità della “fiscalità e la lotta antifrode”, al maltese Carmenu Vela (S&D) la pesca, la danese Margreta Vestager (Alde) prenderà il portafoglio dell’ambiente. Il lituano Adruikaitis (S&D) un fisico di formazione, sarà responsabile per la sanità e la sicurezza alimentare.
Per la  Francia Pierre Moscovici (S&D) prende il portafoglio per la competizione. In un primo momento la Francia aveva fatto pressioni per avere “gli affari economici” che è andato però al finlandese Katainen che detiene questo portafoglio ereditato da Olli Rehn.         

 

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