Le opere di De Magistris sotto la lente di tre studenti dell'Unicam

Le opere di De Magistris sotto la lente di tre studenti dell'Unicam

Laura Mastrosani, Suela Xhani e Sofia Marota usano la riflettografia infrarossa, fluorescenza x e spettrofotometria Uv

“In occasione della mostra organizzata a Caldarola dal professor Stefano Papetti, che gentilmente e con entusiasmo ha reso possibili le nostre indagini, - spiega la professoressa Graziella Roselli, docente del corso di Laboratorio chimico del restauro - sono state utilizzate alcune tra le più moderne tecniche diagnostiche dagli studenti Laura Mastrosani, Suela Xhani e Sofia Marota che stanno svolgendo uno stage presso l’Università di Camerino per sviluppare studi sulla tecnica pittorica di Simone De Magistris. Si tratta della  Riflettografia infrarossa, Fluorescenza X e Spettrofotometria UV- continua la Roselli -  che appartengono al gruppo di indagini non invasive, in quanto il loro uso non comporta alcun contatto materiale con l’oggetto e non necessitano di campioni prelevati dall’opera d’ arte”. Il corso di laurea in Tecnologie per la Conservazione ed il Restauro dei Beni Culturali  ha, infatti, l’obiettivo di fornire ai futuri operatori nel campo dei beni culturali non solo le conoscenze necessarie per operare in tale settore (dallo studio storico artistico, a quello dei materiali costituenti l’opera, come dei prodotti chimici utilizzati nella loro conservazione e il loro uso corretto), ma, anche renderli in grado di individuare le tecniche scientifiche idonee disponibili per lo studio delle opere e la comprensione e l’interpretazione delle informazioni prodotte da tali tecniche. La capacità di ricavare il massimo delle conoscenze su un dipinto mediante osservazione a vista e sfruttando le tecniche di indagine scientifiche di  imaging più immediate e accessibili ( riguardo al tempo di analisi, ai suoi costi, alla reale utilità dell’ impiego di quelle tecniche ) è un punto focale che vuole essere evidenziato. Infatti, le indagini scientifiche di natura non invasiva dovrebbero essere considerate nel loro insieme come analisi preliminari a qualsiasi studio da sviluppare. “In seguito agli inaspettati risultati ottenuti, - conclude la professoressa Roselli - le indagini sono state estese ad altri dipinti attribuiti con sicurezza a Simone De Magistris, realizzati in diversi periodi della sua carriera, che hanno confermato i dati già ottenuti e ci incoraggiano ad andare avanti nelle nostre indagini e suggeriscono ulteriori approfondimenti per dare un valido contributo sullo studio delle tecniche pittoriche rinascimentali”.