L’attrice Elisabetta Pozzi al VII Festival Pergolesi Spontini

L’attrice Elisabetta Pozzi al VII Festival Pergolesi Spontini

Lo show dedicato ad Antonio Canova per il 250° della nascita

L'attrice genovese, più volte premiata dalla critica teatrale con l’UBU per le sue intense interpretazioni, e Premio Donatello nel 1992 per “Maledetto il giorno che t’ho incontrata” di Verdone, racconterà la Madame De Stael italiana ne "Le Grazie di Isabella", melologo di Davide Daolmi su musiche che L'ATTRICE GENOVESEMichele dall´Ongaro ha elaborato da partiture di Gaspare Spontini e che sarà rappresentato il 15 settembre a Villa Salvati di Monteroberto, alle ore 21, dopo il debutto l’8 settembre nel giardino della Gipsoteca canoviana di Possagno.
Il talento e la celebrata esperienza teatrale di Elisabetta Pozzi sono stati quindi scelti per incarnare Isabella Teotochi Albrizzi (1760-1836), donna di straordinaria cultura e bellezza il cui famoso salotto veneziano divenne un punto di riferimento per i letterati e gli artisti che arrivavano in Italia dai salotti di tutta Europa. Nata a Corfù, a sedici anni andò sposa al veneziano Carlo Antonio Marin. Ben presto a Venezia diventò l’animatrice di un cenacolo di letterati ed artisti attratti dalla sua intelligenza e dalla sua grazia, tra i quali Ippolito Pindemonte, che la canterà col nome di Temira, Aurelio de' Giorgi Bertòla, Antonio Canova. Dopo le nuove nozze con il patrizio veneziano Giuseppe Albrizzi, Isabella descrive nei Ritratti (1807) alcuni fra i suoi illustri amici ed ammiratori: Pindemonte, Canova, Foscolo (con cui - lui sedicenne, lei trentaquattrenne - ebbe una relazione amorosa), Cesarotti, Alfieri, Byron e Bettinelli.
Elisabetta Pozzi impersonerà Isabella Teotochi Albrizzi nel momento in cui, incominciando a sfiorire le sue grazie, è costretta suo malgrado a fare un bilancio della sua vita intensa ed appassionante, che racconterà tra i gessi canoviani quasi come questi fossero fantasmi che affollano la sua mente, il suo passato, le sue passioni. Tra le quali l'arte di Antonio Canova e le musiche di Spontini.