/Nuovo Cinema, l'Iraq nel film La vita è meravigliosa
Nuovo Cinema, l'Iraq nel film La vita è meravigliosa
Oggiè in programma L'amorosa visione, di Daniele Segre
che narra la vicenda di un ragazzo irakeno appassionato di cinema. Un documentario in concorso che affronta il "difficile" rapporto tra Usa e Iraq.
L'idea iniziale della regista Nina Davenport era quella di raccontare la storia di Muthana Mohmed, un ragazzo irakeno appassionato di cinema che viene intervistato da Mtv e, in seguito all'intervista, viene chiamato in Europa dal regista Liev Schreiber sul set di Praga di "Ogni cosa è illuminata".
A causa della forte personalità del protagonista gli eventi hanno preso una piega imprevedibile e il film della Davenport si é trasformato in un 'making of' su Muthana, con la stessa regista che entra in campo. Oggi, venerdì, è in programma "L'amorosa visione", di Daniele Segre. Si tratta di un documentario di un gruppo di giovani della Provincia di Macerata. Il film verrà presentato in anteprima alle 18.00 alla sala video del Teatro Sperimentale.
E' un documento di sociologia e antropologia visuale sulla realtà dei giovani tra i 18 e i 30 anni che si confrontano e riflettono su utopia, cambiamento, disagio, paura, necessità del ritorno alla pienezza della parola, lavoro, immigrazione, diversità, consapevolezza e responsabilità di sé, famiglia, sogni, cultura, sacrificio, sicurezza, salute, tempo che non lascia scampo.
Sempre oggi, alla presenza di don Luigi Ciotti, del regista Alberto Gatto e di alcuni interpreti, verrà proiettato, la sera in piazza, il cortometraggio "Granosangue", dedicato alla memoria del sindacalista Rocco Gatto, trucidato dalla 'Ndrangheta nel 1977. Granosangue, scritto dal regista insieme a Ugo De Vita e che vede come protagonisti principali Massimo Dapporto e lo stesso De Vita, e' un corto contrassegnato dall'impegno civile e dal rinnovato desiderio di storie da narrare e discutere. In poco meno di cinque minuti sono raccolti frammenti significativi della vita e del sacrificio di Rocco Gatto, il mugnaio di Gioiosa Ionica assassinato nel 1977.
Nel segno del realismo il corto è ambientato nei luoghi reali dell'accaduto e, grazie agli interpreti, presenta volti realistici e il dialetto calabrese.