Canzian: «Acquisite le mappe di tutti i Comuni per un totale di 5036 immagini»
All’evento, che si è svolto dinanzi ad un folto pubblico, sono intervenuti, tra gli altri, l’assessore provinciale Antonio Canzian, Carolina Ciaffardoni, direttore dell’Archivio di Stato, Ivano Pignoloni dirigente del servizio Urbanistica della Provincia, Bruno Bonifazi, responsabile dell’ufficio cartografia e S.I.T. (Sistema Informativo Territoriale) della Provincia e Luigi Bonifazi.
La Provincia, a seguito di apposita convenzione stipulata con l’Archivio di Stato, ha infatti concluso un imponente lavoro di digitalizzazione delle mappe del Catasto Gregoriano finalizzato all’utilizzo dei dati in esse contenute per esigenze istituzionali, di divulgazione, nonché di pianificazione e tutela delle risorse storico-architettoniche del territorio. Un lavoro enorme, durato ben quattro anni, a cui si è dedicato un gruppo costituito per l’Archivio di Stato da Marita Rita Fiori e Sabino Papaina e, per la Provincia, da Bruno Bonifazi, Laura Veccia, Ivan Ciarma, Luigi Bonifazi, Stefano Tamburri e Cristina Travaglino.
Il Catasto Gregoriano è il primo esempio di catasto generale geometrico particellare dello Stato Pontificio. Fu promosso da Pio VII nel 1816 nell’ambito di una complessiva riorganizzazione dello Stato dopo la dominazione francese e la restaurazione del 1815. Prese il nome di catasto gregoriano poiché fu attivato da Gregorio XVI nel 1835.
«Partendo dalla necessità di fornire un supporto per l’analisi dei centri storici minori - ha dichiarato l’assessore provinciale all’Urbanistica Antonio Canzian – i nostri tecnici e quelli dell’Archivio di Stato sono riusciti ad acquisire, in forma digitale, delle mappe di tutti i Comuni della provincia per un totale di ben 5036 immagini a disposizione di utenti e professionisti».
«Le immagini sono state acquisite a colori archiviando oltre 300 Gigabyte di dati in 75 dvd - ha spiegato il dirigente del Servizio Urbanistica Ivano Pignoloni – una massa enorme di dati che risulta tuttavia di facile consultazione grazie ad un formato compresso».
La mostra presso l’Archivio di Stato rimarrà aperta anche oltre il mese di maggio.