Don Milani 40 anni dopo

Don Milani 40 anni dopo

La Rassegna Nazionale Teatro della Scuola ricorda il celebre educatore

Si intitola così l’incontro previsto per domenica 6 maggio dalla Rassegna Nazionale Teatro della Scuola, che nella sua venticinquesima edizione si ispira proprio a Don Lorenzo Milani, il cui pensiero è riassumibili nel motto “I care”,  letteralmente "io mi prendo cura", in chiara contrapposizione al "me ne frego" fascista.
Sacerdote ed educatore, Don Milani è stato il fondatore, nel 1954, della famosa scuola di Sant'Andrea di Barbiana,  espressamente rivolta alle classi popolari. I suoi progetti di riforma scolastica e la sua difesa della libertà di coscienza, anche nei confronti del servizio militare, compaiono in particolare nelle opere Esperienze pastorali, L’obbedienza non è più una virtù  e Lettera a una professoressa; in quest’ultima i  ragazzi della scuola denunciavano un metodo didattico che, a loro dire, favoriva solo  borghesi e  ricchi, creando differenze sociali.
Sarà Rolando Tarquini, responsabile artistico dell’Associazione Teatro Giovani, a coordinare le discussioni, che prenderanno il via alle ore 9.00 dopo il saluto delle autorità: il sindaco di Serra San Quirico Gianni Fiorentini, il presidente dell’ATG Fabrizio Giuliani e l’assessore provinciale all’istruzione Carla Virili.  Il primo ad intervenire sarà Eduardo Martinelli, ex allievo della scuola di Barbiana, che si confronterà con dirigenti scolastici ed insegnati sul tema “dal motivo occasionale al motivo profondo”. Si parlerà poi di multiculturalità, scuola ed educazione con i rappresentanti dell’ ITIS di Fabriano, dell’Istituto Comprensivo Urbani di Maiolati Spontini, dell’Istituto Comprensivo Jesi-Monsano e della scuola Lessona di Torino. “L’idea di invitare insegnati”, spiga Marina Ortonali, direttrice dell’Atg,  “è nata dal volontà di fare del convegno un incontro non per teorici, ma per chi si spende nella quotidianità scolastica”.  Altro obiettivo quello di mostrare l’attualità del pensiero di Don Milani e di valutare come metterlo ancora in pratica.  “Riflettere sulla sua opera significa riflettere sui percorsi e sui sistemi educativi di oggi”, prosegue il direttore della Rassegna Mauro Titarelli; “se Don Milani si preoccupava di dare un’istruzione agli ultimi, nella convinzione che la conoscenza fosse alla base della democrazia e della partecipazione collettiva, noi ci dovremmo chiedere: attualmente chi sono gli ultimi? Sono forse gli extracomunitari? Ne discuteremo assieme, cercando di capire se è ancora applicabile il metodo del priore di Barbiana”. Martinelli sarà anche disposizione, nel pomeriggio, degli studenti della rassegna, che dal 12 aprile si sono trasferiti nel comune serrano per mettere in scena i propri spettacoli e per partecipare ai laboratori teatrali. Tra questi i ragazzi dell’IIS Eula di Savigliano (Cn), che proporranno la performance intitolata “I care”. “Vogliamo raccontarci per affermare noi stessi e mostrare l’immagine di chi si prepara a diventare adulto”, dicono: “il prodotto finale è il risultato di ciò che è stato vissuto e raccolto lungo il percorso teatrale”.
Nel pomeriggio del 6 maggio, inoltre, ci sarà l’attesa “reunion” di tutti coloro che, in questi 25 anni di attività, hanno contribuito al successo della manifestazione, facendola divenire punto di riferimento per il modo del teatro e dell’educazione.

Guarda qui le foto www.teatrogiovani.com/stampa