Bussavamo coi piedi, appunti e immagini di una migrazione

Bussavamo coi piedi, appunti e immagini di una migrazione

Presentato il volume di Pietroneno Capitani e la mostra "La mezzadria nell'ascolano"

Appunti e immagini di una migrazione”. La presentazione del testo è stata accompagnata dall’inaugurazione di una mostra fotografica “La mezzadria nell’ascolano”, godibile fino al 5 maggio presso la libreria Rinascita di Ascoli, al fine di raccontare una civiltà subalterna che non ha mai avuto tempo e mezzi per rappresentare se stessa, se non nei racconti e nella saggezza orale.  Nel secondo dopoguerra in venti comuni ascolani, la popolazione decresce sensibilmente ed avviene un processo migratorio verso i capoluoghi come Ascoli e Fermo, verso le città sul mare, ma soprattutto verso le terre romagnole. Partendo da questa constatazione, l’autore ci accompagna in un viaggio nel tempo, attraverso le testimonianze raccolte e le immagini d’epoca, alla scoperta, come afferma Sergio Zavoli nella prefazione del volume, “di un’umanità semplice, negletta, persino vessata, che ha avuto la forza di arrivare fino a noi, perdurando dentro il poco che la storia ha registrato di quelle anonime generazioni e al molto di cui continua a parlarci la loro vita quando, come qui, c’è chi si accorge di un passato che, lo capisci via via, non è mai passato del tutto”.
Il volume racconta le storie e le vicende umane che hanno diritto di continuare a germogliare: “È necessario far riemergere la storia e i sacrifici dall’infinito della dimenticanza – ha dichiarato Antonio D’Isidoro, dell’Istituto di storia contemporanea di Ascoli Piceno – Il mondo agricolo mezzadrile negli anni’50 ha costituito un gruppo socio-professionale di enorme valenza e ha inciso sulla realtà culturale del Paese”.
Una storia che meritava di esser scritta.