Claudia Cardinale a Teramo

Claudia Cardinale a Teramo

Per la 2^stagione di prosa in scena giovedì 29 marzo ore 21

In scena per il penultimo appuntamento in cartellone Claudia Cardinale, interprete e protagonista dello Zoo di vetro di Tennesee Williams. Sul palcoscenico del Teatro Comunale di Teramo lo spettacolo vivrà per la programmazione serale giovedì 29 marzo alle ore 21, mentre per quella pomeridiana venerdì 30 marzo con inizio alle ore 17,30.
LA SPLENDIDA CLAUDIA CARDINALELo Zoo di vetro, rappresentato per la prima volta nel 1945, segnalò Tennessee Williams tra le voci più autentiche e personali del teatro del suo tempo, facendo di quest'opera uno dei più famosi classici della letteratura americana.
L'attenzione dell'autore si posa su due figure femminili: una madre ancora bella che vive nel ricordo di quando giovane e ricca risiedeva in una piantagione e tutto sembrava sorriderle, e una figlia zoppa, ritiratasi anch'essa dal presente, che se ne sta lì reclusa, circondata da tanti animaletti di vetro, lo zoo del titolo.
Il contrasto tra la madre che si ostina a non riconoscere la menomazione della figlia e tenta disperatamente di spingerla ad avere quel successo che a lei è mancato, mentre la figlia si sente invece condannata senza speranza alla solitudine, crea una serie di conflitti di amore e odio che culminano nello scoppio di un dramma di profonda emozione e poesia.
I Wingfield sono in qualche modo dei sopravvissuti o meglio dei mai vissuti: abbandonati dal padre, senza mezzi economici, minacciati dalla distruzione di una rispettabilità piccolo borghese, sopravvivono, aggrappandosi l’uno all’altro, ad una realtà lontana anni luce dai loro sogni più intimi e che non può che umiliarli costantemente.
La famiglia Wingfield è una famiglia che ha fallito nelle sue aspettative, e come spesso accade nelle dinamiche familiari, non tanto per drammatici eventi esterni ma per incapacità profonda ad amare. Si scontrano infatti, nel testo di Williams, tre violenti egoismi diversi con effetti al limite della patologia. La possessività morbosa della madre, il desiderio di fuga del figlio, il quasi autismo della figlia che delega la sua realtà alla sua immagine riflessa in uno...zoo di vetro.

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