"Nudi come vermi" alla Galleria Marconi

"Nudi come vermi" alla Galleria Marconi

Inaugurazione domenica 25 Marzo alle 18

Il quinto appuntamento alla Galleria Marconi, Domenica 25 Marzo alle 18:00, avrà come protagonista Rocco Dubbini, che presenta una personale dal titolo “L’oggetto apparente aliena la prospettiva del tempo visivo manifestando la propria immagine in evoluzioni non identificate”, col testo critico di Elvira Vannini.
La mostra segna il ritorno di Dubbini alla Galleria Marconi, dopo alcuni anni, per l’occasione presenterà gli ultimi lavori del suo percorso artistico che ruota intorno all’uomo e al concetto di normalità.
“Il percorso concentrato e lineare di Rocco Dubbini, seppur nella difformità stilistica che lo contraddistingue, raggiunge una complessa identità nell'attraversamento mediale di diversi linguaggi: scultura e installazione, video, elaborazioni digitali, fotografia.
L'indagine sull'alterità e le zone di confine al limite del normale fluire dell'esperienza, le instabili situazioni concettuali che normalmente ci sfuggono, passano inosservate, si manifestano in composizioni ambientali, con lavori complessi e rigorosi, che colgono la condizione transitoria del proprio dispiegarsi nel tempo e nello spazio.
Rocco Dubbini opera sempre in sinergia con le peculiarità dei luoghi che lo ospitano. L’apparente diversità, anche dissonante, dei lavori in mostra, trova la propria organizzazione nella relazione mai neutrale con lo spazio, disarticolando con modalità sempre site-specific, una domanda aperta, irrisolta, sul mondo e sulla realtà.
Ogni pronunciamento dell’artista, appare come una sorta di monolite. Compiuto, nell’immanenza della propria evidenza fisica è indicibile, ma è anche l’esito di continue inferenze dall’apparenza fluida in una dimensione spazio-temporale imprescindibile.
“L’oggetto apparente aliena la prospettiva del tempo visivo manifestando la propria immagine in evoluzioni non identificate” esprime un senso di assolutezza, di impossibilità a sciogliere il paradosso che spesso sottende alcune soluzioni espositive”. (Elvira Vannini)
Lo scopo del progetto “Nudi come vermi” è creare un ponte ideale tra artisti affermati e giovani, lanciando uno sguardo anche alle arti fuori dai confini nazionali. Gli artisti si mostrano nudi nel loro percorso di ricerca, perché soltanto così possono risultare veri e riuscire a descrivere la propria inquietudine verso il mondo moderno, il disagio e il contatto continuo con le realtà più diverse. Soltanto in una condizione di nudità, ci liberiamo dei pesi che affliggono la condizione umana e si può riuscire a vedere ed estrapolare il bello anche dalle più cupe realtà che ci circondano, così quello che normalmente è un modo di dire dispregiativo assume una nuova valenza estetica e diventa un nuovo canone di bellezza.