Il 15 marzo sarà ospite a Camerino e Macerata, ed il 16 marzo a Tolentino
L'artista torna a Macerata per dare il suo personale augurio alle nuove proposte selezionate al Musicultura Festival ed incontrare gli studenti del maceratese, presentando il suo primo libro libro "Centro di Igiene mentale" ed il documentario “Dall’Altra Parte Del Cancello”.
Il 15 marzo sarà ospite a Camerino e Macerata, ed il 16 marzo a Tolentino.
L’appuntamento a Camerino è alle ore 11 presso la sala degli Stemmi del Palazzo ducale (in Piazza Cavour), dove il giova cantautore romano incontrerà gli studenti dell’Università di Camerino. A proposito di questo il Rettore Fulvio Esposito: “La presenza di Simone Cristicchi a Camerino è certamente un’occasione di crescita per i nostri studenti, è l’ennesima dimostrazione di come si possa, attraverso la musica, parlare di temi e argomenti che costituiscono il nostro quotidiano, che toccano da vicino le nostre vite, la nostra società, per conoscerli e magari guardarli con altri occhi, senza pregiudizi e con serenità. E’ anche per momenti come questo che Unicam ha voluto fortemente proseguire la collaborazione con Musicultura festival. Come ho avuto già occasione di dire, forse può sembrar inusuale che un Ateneo a prevalente vocazione scientifica, ritenga importante e fondamentale sostenere attività di questo genere, ma l’attivo coinvolgimento di Unicam nel Festival di Musicultura vuole proprio consentire ai nostri studenti di coniugare la vita universitaria con altre esperienze, ugualmente formative anche se di carattere differente, come ad esempio quelle legate al mondo della musica”.
A Tolentino, il 16 marzo, saranno invece gli studenti del Liceo Classico e del Liceo Scientifico ad avere l’opportunità di confrontarsi con il cantautore romano, la sua opera letteraria e cinematografica. L’incontro, un’iniziativa promossa dalla Provincia di Macerata, avrà inizio alle ore 10.00 e si svolgerà al Teatro Vaccaj.
Nel pomeriggio del 15 marzo, alle ore 17.30, Simone Cristicchi sarà invece ospite al Teatro della Società Filarmonico Drammatica, in queste sere sede delle Audizioni Live del Musicultura Festival. Quello che si va prospettando è il felice ritorno alle Audizioni Live di un ex concorrente, divenuto vincitore della XVI edizione del Musicultura Festival, oltre che un piacevole incontro con un artista, capace di intessere nelle sue canzoni, ed ora anche in altre forme artistiche, ironia e tratti di comicità con tematiche profondamente drammatiche e delicate, ma anche.
Sono passati due anni da quando Simone Cristicchi si esibì sul palco del Teatro della Società Filarmonica: quando, da perfetto sconosciuto, intonò con la sua chitarra e la sua voce “Studentessa universitaria”, brano con cui si consacrò vincitore assoluto di quella edizione, nonché vincitore della Targa della Critica. Quando giunse allo Sferisterio, solo qualche mese dopo le Audizioni, la sua carriera aveva già preso una crescente e inarrestabile ascesa verso il successo, bagnata da incredibile pioggia di premi e riconoscimenti da parte del pubblico e dalla critica.
Nonostante ciò, Simone non ha perso l’umiltà con cui si relaziona con il suo pubblico e con quanti l’hanno sostenuto all’inizio di questo percorso. E questo è il caso di Musicultura, con cui continuano rapporti di stima reciproca. In questo suo ritorno in terra marchigiana, Cristicchi porterà dunque i suoi ultimi lavori: uno editoriale ed uno cinematografico, entrambi dedicati al “mondo dei matti”.
Un percorso artistico emerso lo scorso anno con “Che bella gente”, brano sanremese scritto insieme ad una sorta di alter ego femminile (anche nel nome: Simona Cipollone) e nato nel clima del suo spettacolo a metà tra teatro e canzone “Centro di igiene mentale”. Protagonisti dei monologhi e delle canzoni del suo spettacolo, dal forte impatto civile e sociale, sono le persone incontrate realmente nel corso di diverse esperienze di volontariato, voci del disagio mentale e della vita manicomiale, portatori “sani” di una sensibilità esasperata, talvolta disperata, quanto tenerissima.
Queste le parole di Cristicchi: “Centro di Igiene Mentale” è per me una vera "Nave dei Folli" alla deriva, in continuo mutamento, e me la vedo viaggiare fortunatamente senza destinazione alcuna…”. Persone, non pazienti, che sono anche al centro di un documentario sugli ex manicomi ideato sempre da Simone, ma soprattutto del libro “Centro di Igiene Mentale”: un esordio narrativo brillante basato su testimonianze “dirette”, su poesie e lettere mai spedite (spesso censurate), su documenti preziosi, alcuni dei quali risalenti ai primi del 1900, che ancora oggi mantengono una straordinaria umanità e attualità.
Come le immagini e le testimonianze del film-documentario “Dall’Altra Parte del Cancello”, che cerca di dare alcune risposte alla domanda: “Chi è il matto?”. Simone Cristicchi (ideatore, autore e produttore del Dvd) lo fa raccontando il suo viaggio nelle ex strutture manicomiali italiane dimostrando che la distanza tra normalità e follia spesso è solo un mero concetto teorico.
Attraverso questo affascinante viaggio, passando da Roma, Siena, Volterra, Firenze, Genova e Cogoleto, Cristicchi ripercorre la storia del Manicomio come istituzione, a partire dalla legge Giolitti del 1904, fino ad arrivare alle realtà odierne, visitando in prima persona i Centri Diurni e le Residenze Assistite.
Nei suoi incontri, Cristicchi cerca e trova la poesia di volti indimenticabili, segnati da ricordi dolorosi ma ancora capaci di conservare una loro altissima dignità. In questo mare di storie raccontate da chi ha vissuto direttamente la terribile esperienza dei manicomi, vengono così via via demoliti quei facili stereotipi che vorrebbero segnare una netta linea di confine tra i cosiddetti “sani” ed i “matti” ed emergono emozioni troppo grandi per poter restare dentro un corpo solo, storie sconosciute di persone che fanno venire la voglia di rompere lo schermo per poterle abbracciare.
“Ho scoperto l’affascinante mondo dei cosiddetti “Matti” –scrive Simone Cristicchi- grazie a un’esperienza all’interno di un Centro di Igiene Mentale. Qui ho imparato l’arte di ascoltare, ho sperimentato altre forme di comunicazione, fatte di sguardi e parole non dette… Ho avuto i brividi ascoltando i racconti delle violenze, della segregazione. Ho sbarrato gli occhi davanti a persone che lì dentro avevano passato tutta la loro vita. Ho ascoltato sguardi intensi che imploravano aiuto, occhi che mi domandavano: “Perché?”…
Ad integrare il racconto vi sono le preziose testimonianze di operatori del settore, come ex infermieri, psichiatri e psicologi; le pillole di molti artisti, tra cui Ascanio Celestini, Samuele Bersani, Caparezza, Niccolò Fabi e Pier Cortese. A impreziosire tutto, una breve ma folgorante intervista alla grande poetessa Alda Merini.