Una storia di donne e di un giovane dalla bellezza morbosa
Protagonista la bravissima Isa Danieli. Capolavoro della drammaturgia di Annibale Ruccello, Ferdinando ha rivelato fuori dalla ristretta cerchia dei suoi estimatori un giovane ma già grande drammaturgo napoletano morto troppo presto.
La scena si svolge in una decadente e decaduta villa della zona vesuviana, un anno prima della presa di Roma da parte dell’esercito italiano, dove si sono rintanate Donna Clotilde, baronessa borbonica che, dopo la caduta del Regno delle Due Sicilie, vi si è rifugiata serrandosi nel letto e nel dialetto come segno di disprezzo per la nuova cultura piccolo borghese che si va affermando, e donna Gesualda, sua compagna di «prigionia», cugina povera che svolge presso di lei l’ambiguo ruolo di infermiera/carceriera. Le due donne, che scandiscono le giornate fra pasticche, acque termali e farmaci vari, hanno come quotidiano ospite della villa il parroco del paese, Don Catellino, un prete meschino ed ambiguo che si barcamena tra un atavico servilismo borbonico e traffici con la nuova classe politica in ascesa. Tutto sembra immoto, ormai irrimediabilmente intrasformabile, quando l’arrivo imprevisto e repentino di un giovane nipote di Donna Clotilde getterà il «classico» scompiglio nella villa. Ferdinando, di una bellezza morbosa e strisciante, riuscirà a conquistare lentamente tutti i protagonisti della storia, intrecciando promiscue relazioni con le due donne e con il prete, facendo così scoppiare tutte le contraddizioni ed i veleni sopiti sotto la polvere e le ragnatele. Il testo si muove su diversi livelli contenutistici di cui il più evidente risulta connesso ad una riconsiderazione del processo di unificazione nazionale e gli eventi storici vengono riletti dall’angolazione tutta privata e familiare di una vecchia classe ormai in decomposizione, assumendo un senso trasversale di mutamento verso una nuova realtà ugualmente preoccupante nella sua totale assenza di valori morali. Gli attori sono: Luisa Amatucci, Giuliano Amatucci, Adriano Mottola. Scene di Franco Autiero, costumi di Annalisa Giacci e musiche di Carlo De Nonno.