Incontro in cattedrale, Giotto secondo Filippetti

Incontro in cattedrale, Giotto secondo Filippetti

Una videoproiezione su

In “cattedra” Roberto Filippetti, autore di due volumi: L’avvenimento secondo Giotto (tradotto in cinque lingue) e Il vangelo secondo Giotto, pensato per ragazzi, mostrerà, in videoproiezione su maxi-schermo (con zoom sui particolari attraverso l’EXPLORER NAVIGATION) tutte le riproduzioni dei dipinti de “La Cappella degli Scrovegni di Padova”. La Cappella, affrescata da Giotto, è stato da poco restaurata e si potranno quindi ammirare i colori straordinariamente fedeli all’originale.
Un’esplorazione, un viaggio reso affascinante dal racconto del prof. Roberto Filippetti, che lungo un trentennio ha fatto amare questi dipinti a centinaia di migliaia di persone per riportare, come ama ripetere, la grande arte ai bambini, ai ragazzi e "ai grandi dal cuore bambino". A tutti comunica il suo sguardo di studioso, etimologicamente colui che è appassionato, e guida a guardare con occhio intelligente e affettivo l'opera d'arte che, resa familiare, riacquista il suo pieno valore: ridestare il desiderio della Bellezza infinita.  Un viaggio che induce a contemplare la Bellezza, in questo nostro tempo così drammatico. Giotto, infatti, ci strappa dalla distrazione, ci ricorda che la natura umana consiste in  un cuore affamato e assetato. Un cuore che desidera. “De-siderio”: sete di stelle, tensione verso il cielo della felicità.
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Sette secoli fa, fra il 1303 e il 1305, Giotto, su commissione del banchiere padovano Enrico Scrovegni, affresca la Cappella intitolata a Santa Maria della Carità. Questa piccola chiesa romanico-gotica, concepita per accogliere lui stesso e i suoi discendenti dopo la morte, è considerata un capolavoro della pittura del Trecento italiano ed europeo e una delle massime espressioni dell’arte occidentale. Gli affreschi, dopo un accurato restauro, sono ritornati all’antico splendore rivelando la bellezza e la genialità della pittura giottesca, che influenzò generazioni di artisti e mutò i canoni stilistici dell’arte italiana ed europea. Il ciclo pittorico della Cappella sviluppa tre temi principali, ciascuno in dodici episodi, disposti sulle pareti della navata: la vita di Gioacchino e Anna, la vita di Maria, la vita, morte e resurrezione di Gesù. Infine lo zoccolo con le personificazioni delle sette virtù e dei sette opposti vizi capitali che conducono rispettivamente al Paradiso e all’Inferno del grande Giudizio universale dipinto sulla controfacciata.
A chiusura della serata Roberto Filippetti presenterà anche il paliotto d'argento che si trova nell’altare della Cappella del SS Sacramento della cattedrale ascolana; eccellente opera di oreficeria sacra del 1300, attribuita all'orafo ascolano Vannino Vannini, composta da 27 formelle che raffigurano episodi della vita di Cristo.
 
Roberto Filippetti, studioso d’arte e letteratura, ha pubblicato una ventina di volumi, a partire dalla monografia Ungaretti homo viator; del 1983. Si è occupato di Foscolo, Leopardi, Manzoni, Pascoli, Montale. Questi i lavori più recenti editi e distribuiti da Itaca (www.itacalibri.it): Pirandello narratore e poeta. Ragione e mistero (Prefazione di Elio Gioanola), 1997; Il per-corso e i percorsi (schede di revisione di Letteratura italiana ed europea, in tre volumi rispettivamente per la III, la IV e la V superiore), 2002; L’Avvenimento secondo Giotto, catalogo della mostra itinerante sulla Cappella degli Scrovegni, di cui Filippetti è ideatore e curatore (la seconda edizione, del 2002, in cinque lingue, presenta tutte le riproduzioni degli affreschi di Giotto dopo i restauri); Il Vangelo secondo Giotto, concepito come racconto della Cappella degli Scrovegni ai ragazzi, 2002 (www.vangelosecondogiotto.it ); Fiabe d’identità, 2003; Caravaggio: l’urlo e la luce. Una storia in cinque stanze, 2005. E’ fra gli estensori dei  commenti alla Divina Commedia di Dante Alighieri, Rizzoli BUR, 2001. Del 2002 è il volume su Antonio di Padova (l’iconografia del Santo, da Giotto a Tiziano)
La sua ultima fatica, uscito per i tipi di Itaca nel luglio 2006, s’intitola S. Francesco secondo Giotto. La vita del Santo attraverso gli affreschi della Basilica Superiore di Assisi.
Si ringrazia per la collaborazione il Centro Servizi Volontariato Marche