quando abbiamo iniziato i lavori al secondo piano del palazzo vescovile- spiega l'architetto dell'ufficio beni culturali della diocesi, Michele Picciolo- è stato un'emozione grandissima”. Il tessuto che avvolgeva le reliquie è grande 122cm x 144 cm. E presenta meravigliosi disegni di orgine persiana che rappresentano belve e vegetazioni orientaleggianti, cacciatori e felini. Ancora vivi i colori:il blu – verde e il rosso. L' altro tessuto, probabilmente una tovaglia da altare, (130cm x 162, per due essendo diviso a metà) ha una bellissima decorazione rossa. “Non avremmo mai pensato di trovarci di fronte a dei tessuti così ben curati e così grandi. Non ne esistono di queste dimensioni– commenta Benedetta Montevecchi, della sopraintendenza di Urbino per i beni artistici e storici- C'è ancora molto da dire su questi manufatti. Comunque, proprio per studiarli in modo approfondito verranno spediti già domani all'Istituto centrale del restauro di Roma. Verranno spolverati, messi su dei rulli e in contenitori fattti con materiali adeguati”. Ovviamente, una volta restaurati torneranno ad Ascoli. “Mi stupisce sempre della fede dei nostri antichi- commenta il vescovo di Ascoli, Silvano Montevecchi -usavano i tessuti più costosi e preziosi per le reliquie. E questo è un segno grandissimo di fede. Il santo riflette sempre la bellezza di Dio”.