/Reliquie di S. Emidio avvolte da un panno del VII secolo
Reliquie di S. Emidio avvolte da un panno del VII secolo
Tessuti così grandi e ben conservati sono rarissimi
Le casse in legno sono state aperte nel passato per volere di altri due vescovi, la penultima volta risale al 1959. In realtà, queste furono richiuse lasciando dentro questi tre meravigliosi tessuti finemente decorati. Uno, quello particamente intatto è lo stesso (sono stati usati i medesimi cartoni, cambiano leggermente i motivi) che “apparteneva” ad un altro santo, Cuniberto, protettore di Colonia e arcidiacono di Treviri. E qui si ricongiunge la storia e l'anello che lega Ascoli e la città tedesca. “Li abbiamo trovati quando abbiamo iniziato i lavori al secondo piano del palazzo vescovile- spiega l'architetto dell'ufficio beni culturali della diocesi, Michele Picciolo- è stato un'emozione grandissima”. Il tessuto che avvolgeva le reliquie è grande 122cm x 144 cm. E presenta meravigliosi disegni di orgine persiana che rappresentano belve e vegetazioni orientaleggianti, cacciatori e felini. Ancora vivi i colori:il blu – verde e il rosso. L' altro tessuto, probabilmente una tovaglia da altare, (130cm x 162, per due essendo diviso a metà) ha una bellissima decorazione rossa. “Non avremmo mai pensato di trovarci di fronte a dei tessuti così ben curati e così grandi. Non ne esistono di queste dimensioni– commenta Benedetta Montevecchi, della sopraintendenza di Urbino per i beni artistici e storici- C'è ancora molto da dire su questi manufatti. Comunque, proprio per studiarli in modo approfondito verranno spediti già domani all'Istituto centrale del restauro di Roma. Verranno spolverati, messi su dei rulli e in contenitori fattti con materiali adeguati”. Ovviamente, una volta restaurati torneranno ad Ascoli. “Mi stupisce sempre della fede dei nostri antichi- commenta il vescovo di Ascoli, Silvano Montevecchi -usavano i tessuti più costosi e preziosi per le reliquie. E questo è un segno grandissimo di fede. Il santo riflette sempre la bellezza di Dio”.