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Apocalypto, Mel Gibson recupera pubblico in Italia
Vietato ai minori di 14 anni per le scene di violenza su uomini e animali
di alcune scene, il sangue a iosa, la violenza dilagante e per il fatto di non aver ricevuto alcuna forma di censura alla visione. Ci saremmo aspettati l’intervento di una moltitudine di associazioni a difesa dei consumatori e dei minori. E così è stato. Strali minacciosi e ricorsi al Tar si sono levati contro la decisione di permettere l’ingresso nei cinema di ragazzini. L’eco mediatica che si è creata ha calamitato nelle sale una gran quantità di persone, per la gioia dei produttori e degli addetti ai lavori, nient’affatto scalfita dalla successiva e provvisoria decisione del Tar del Lazio di vietare la pellicola ai minori di 14 anni. Ormai, si è pensato, il dado è tratto.
Alla fine la storia dell’impavido Zampa di giaguaro, la sua folle corsa verso la libertà e “un nuovo inizio”, l’ineluttabile destino della civiltà Maya passano in secondo piano. All’uscita dai cinema il pensiero va al povero tapiro trafitto e ci si chiede il perché di un titolo “Apocalypto” , di origine greca.