Siglato a Roma il protocollo d’intesa tra BIM Tronto e Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale del MiBACT per la valorizzazione del Piceno

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Siglato a Roma il protocollo d’intesa tra BIM Tronto e Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale del MiBACT per la valorizzazione del Piceno

Sistema Museale Piceno e Mete Picene al centro di un progetto pilota di promozione nazionale.

 

Roma - È stato sottoscritto a Roma, nella giornata di lunedì 22 febbraio, il protocollo di intesa tra il Bacino Imbrifero montano del Tronto quale ente fondatore del Sistema Museale Piceno e l’Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale del MiBACT, per l’individuazione di azioni comuni volte a migliorare la tutela e la valorizzazione del patrimonio culturale immateriale ed etnoantropologico del Piceno.

La collaborazione tra il direttore ICPI Leandro Ventura e il presidente del BIM Tronto Luigi Contisciani porterà, nei prossimi tre mesi, alla definizione di un accordo quadro per individuare un programma concreto e definitivo di strategie territoriali. Un format innovativo che per la prima volta in Italia porta l’Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale a sperimentare una collaborazione fattiva e di valorizzazione su una rete museale locale, che oggi si attesta come la più ampia delle Marche e tra le più significative d’Italia, contando ben 27 Comuni e 71 musei associati.


Con la stipula del protocollo, l’Istituto metterà a disposizione i suoi esperti per attività di mappatura, documentazione e salvaguardia del patrimonio culturale immateriale del territorio, anche con l’obiettivo di realizzare iniziative di valorizzazione culturale e turistica, concentrate preferibilmente sulle aree interne, riconoscendo il ruolo del BIM Tronto come mediatore culturale con la comunità locale. Per rendere attuali gli obiettivi del documento sottoscritto sarà inoltre costituito un comitato di coordinamento composto da quattro membri, due per ciascuno degli enti.

Ancora una volta avviamo un progetto pilota che farà da spinta propulsiva per il territorio locale e regionale – spiega il presidente Luigi Contisciani – e che darà grande spazio al nostro patrimonio naturalistico, artigianale, enogastronomico e alla sua promozione a livello nazionale e internazionale”.

La firma del protocollo di intesa segue alla visita istituzionale del direttore Leandro Ventura presso la sede del Bacino Imbrifero del Tronto ad Ascoli fine gennaio, durante la quale sono state poste le basi della collaborazione. L’impegno nella tutela e nella promozione del patrimonio culturale immateriale e etnoantropologico d’Italia da parte dell’ICPI ha incontrato favorevolmente l’intenzione del BIM Tronto nel coordinamento delle attività che concorrono a mantenere e restituire al Piceno la consapevolezza del valore del proprio patrimonio culturale materiale ed immateriale.

Il direttore Ventura è rimasto impressionato dal percorso condotto da questo ente, attraverso politiche di sostegno al turismo e all’economia locale. Con le due grandi progettualità del Sistema Museale Piceno e di Mete Picene abbiamo puntato sulla valorizzazione delle peculiarità naturali e culturali del territorio, incoraggiando le produzioni artigianali locali, creando e mettendo a sistema le filiere territoriali, curando la qualificazione e la specializzazione della manodopera locale e potenziando le attività a favore delle categorie sociali più bisognose. Con questo protocollo miriamo anche a sostenere ed implementare la funzione sociale dei musei e degli ecomusei quali luoghi d’interpretazione e salvaguardia del patrimonio culturale immateriale nella diversità delle sue espressioni locali e delle radici della collettività civica, per salvaguardare quelle vocazioni e tradizioni che opportunamente rivitalizzate sostanziano il senso di appartenenza ad un territorio e ne rappresentano dei punti di forza per il suo sviluppo sostenibile”.

Il Sistema Museale Piceno e Mete Picene costituiscono oggi un nuovo modello virtuoso di turismo socioculturale nel Piceno, quale elemento di rinascita economica e superamento degli eventi sismici, andandosi a configurare come vero e proprio distretto culturale in cui sono attive sinergie tra conservazione e valorizzazione del patrimonio e promozione socioeconomica, in un territorio lontano dai grandi flussi di massa e costituito per lo più da borghi e frazioni.