8 Marzo per Anna Rita Cinaglia, da commercialista a scrittrice di thriller con la voglia di far scoprire le Marche e il Piceno

  • / Picus Online
  • / Cultura
  • / 8 Marzo per Anna Rita Cinaglia, da commercialista a scrittrice di thriller con la voglia di far scoprire le Marche e il Piceno

8 Marzo per Anna Rita Cinaglia, da commercialista a scrittrice di thriller con la voglia di far scoprire le Marche e il Piceno

'Il sussurro dell'angelo':Tra una viticultrice picena che trova un'antica mappa in latino, un highlander che dialoga con Leonardo Da Vinci, le città sotterranee delle Marche e qualche Papa nostrano sarà difficile distaccarvi dalle sue pagine che attraverso le sette porte dell'universo cinese vi portano in un esoterico museo delle opere del pittore rinascimentale Carlo Crivelli.

Ascoli - Oggi, 8 marzo, vi parliamo di donne che scrivono. E' il caso di Anna Rita Cinaglia, commercialista e sempre più scrittrice di romanzi thriller volti alla riscoperta delle bellezze e dei segreti luoghi delle Marche. Con le sue immagini letterarie potreste trovarvi proiettati in una battaglia tra templari e mussulmani nel 1291 o nel 2018 di fronte ad una teca del Metropolitan Museum a New York intenti ad osservare l'antico calice di Frate Pietro da Sassoferrato. Tra una viticultrice picena che trova un'antica mappa in latino, un highlander che dialoga con Leonardo Da Vinci, le città sotterranee delle Marche e qualche Papa nostrano sarà difficile distaccarvi dalle sue pagine che attraverso le sette porte dell'universo cinese vi portano in un esoterico museo delle opere del pittore rinascimentale Carlo Crivelli.



Una commercialista che passa dal mondo dei numeri alla letteratura, come accade e perché?

Beh, intanto sfatiamo lo stereotipo secondo il quale noi commercialisti siamo persone aride. Non è così. Per me, ad esempio, scrivere incarna il mio modo di interagire nel mondo, poi c'è l'aspetto legato al mio tempo libero. E ancora c'è una motivazione direi più tecnica: sette anni fa ho conseguito una seconda laurea con un master di secondo livello in “marketing e marketing turistico”. Così, partecipando ad un incontro pubblico e istituzionale nel quale si cercavano possibili soluzioni per promuovere il territorio, dissi la mia: fiction, film, libri sono mezzi che possono animare un importante flusso turistico.


Interessante, non guide tecniche, ma romanzi, magari sul filone di Dan Brown (Codice Da Vinci) per stuzzicare l'immaginario del turista?


Oggi il turista non è più alla ricerca di attività di riposo come accadeva negli anni '70 o '80 con le tre M: Mare, Monti e Mogli. Il turista di oggi invece è alla ricerca di emozioni. Così magari vorrebbe rivivere le stesse emozioni suscitate da un film, da un libro che ha letto. E' un'esperienza che ho vissuto personalmente: dopo aver letto il libro di Dan Brown sono andata a Parigi alla ricerca del Codice Da Vinci.


Vede, avevamo centrato il tema allora?


E' vero, in quell'occasione ho ripercorso la strada di Dan Brown. Ma per tornare in Italia, grazie a Don Matteo, a proposito di fiction televisive, tanta gente è andata in Umbria per calpestare quelle piazze viste in tv, per fermarsi nel bar dove Don Matteo e il Maresciallo Cecchini giocavano a scacchi. Brescello, un piccolo paesino, è diventato famoso per Peppone e Don Camillo.


E' così che arrivano le sue due “fatiche” letterarie, immaginiamo per lei in realtà un piacere, “Le sette porte del cuore” e ora “Il sussurro dell'angelo”?


Si, si, mi sono detta: perché non scrivere un romanzo ambientato nelle Marche in modo che chi legge voglia diventare anche lui protagonista e andare a scoprire le nostre bellezze?

Così ho unito i miei studi alle mie passioni: il viaggio e l'amore per la mia terra. Sono nati così i miei due romanzi thriller (sono il genere che io preferisco). Il lettore è quasi obbligato a leggere tutto il romanzo, non è una guida turistica da leggere “random”: voglio andare a Tolentino allora apro pagina 15. Devi leggere tutto per scoprire chi è l'assassino etc.


Ma il soggetto di questi romanzi è soltanto frutto di fantasia?


Beh, no, i miei romanzi partono da fatti storici reali, ecco perché poi hanno ricevuto il patrocinio istituzionale a partire dalla Regione Marche e da tutti i Comuni che sono legati alle vicende descritte. Poi naturalmente c'è l'altro componente, la fantasia con la quale si viaggia per imbastire un thriller nel quale c'è qualcosa da scoprire.


Però dal titolo “Le sette porte del cuore” non ci dà l'idea del thriller …


E' vero, per questo libro che è un viaggio nelle Marche, si potrebbe pensare ad un romanzo d'appendice, non è così. Il titolo deriva dal nome cinese dell'Orsa Maggiore che rappresenta le sette porte dell'universo per i cinesi. La protagonista dei miei romanzi è un imprenditrice picena nel settore vitivinicolo che scopre le Marche segrete. Ad Offida, in questo caso, (vedete la riscoperta dei borghi e dei paesi marchigiani?) lei, durante la ristrutturazione di un casale che poi diventerà Villa Rosalba, un resort stellato, ritrova un'antica mappa della regione Marche con una scritta in latino che la invita a cercare nella regione i numeri nel segno dell'infinito.


Beh, i numeri, la sua professione tornano da protagonisti allora?


E' giocoforza, i numeri fanno parte della vita di tutti noi però, anche dei non commercialisti. Ma in questo romanzo Giulia, la nostra viticultrice picena, in realtà si muoverà nel segno del poeta ma andrà alla scoperta delle città sotterranee di cui le Marche sono ricche: Osimo, Camerano. Qui ci sono luoghi sotterranei più importanti del centro Italia.


Dietro l'inchiostro sulle pagine c'è quindi una ricerca certosina di contenuti storici …


Nei miei romanzi ci sono sempre leggende importanti nei vari territori: io sono una cacciatrice di leggende. Poi si alternano flashback nel passato: nel primo romanzo c'è la seconda guerra mondiale, uno scenario nel quale Giulia, la protagonista, cerca il dono nascosto. Mentre nel secondo romanzo “Il sussurro dell'angelo” che è ambientato soprattutto nel Piceno, è protagonista l'arte del Crivelli. Avevo iniziato a scriverlo prima del terremoto, poi questo evento drammatico mi ha destabilizzato perché volevo invitare i lettori a scoprire i luoghi delle Marche e molti sono distrutti. Allora ho scelto il Crivelli perché nelle Marche c'è un percorso che parte da Ancona fino a scendere nell'Ascolano. Poi Crivelli è un pittore esoterico e controverso: gran parte dei suoi quadri sono dispersi.


Questo secondo romanzo varca però anche i confini nazionali …


E' vero. Ha un respiro internazionale. Parte da Ancona e con la notizia della morte di un facoltoso avvocato svizzero, collezionista ricchissimo, che indica Giulia (Giulia Masci), la nostra viticultrice, come erede. In questa eredità ci sono appunto dei dipinti del Crivelli. E Giulia sarà costretta a scoprire la composita figura del Crivelli, un pittore del Rinascimento, diverso da Da Vinci, da Raffaello, per la ricchezza di particolari che inserisce nel ritrarre le sue Madonne e le Maddalene, che con le sue opere ha dato ricchezza al nostro territorio. Purtroppo Crivelli non è stato compreso nella sua epoca e molti suoi quadri sono stati venduti e addirittura ricoperti con altre pitture. Accadde per una critica negativa del Vasari. E nella copertina de “Il sussurro dell'angelo” è ritratta appunto la Maddalena del Crivelli che si trova a Montefiore dell'Aso (ringrazio il sindaco che ha compreso l'importanza di un romanzo ambientato nel Piceno). A Montefiore purtroppo restano solo tre pale in legno delle 22 originarie dell'opera. Il polittico del Crivelli più importante si trova invece nel Duomo di Ascoli Piceno.


Anna Rita Cinaglia, commercialista, scrittrice e … anche critico d'arte?


Non scherziamo. Io debbo ringraziare il professor Stefano Papetti, insigne cultore ed esperto d'arte per il quale c'è poco spazio per elencarne le qualità professionali. Dalle sue presentazioni alle mostre, dai suoi scritti io ho carpito tanto. E immancabilmente doveva essere presente nel romanzo come esperto d'arte nei panni del professor Monti che viene chiamato da Giulia Masci, la protagonista, a certificare l'originalità dei quadri ritrovati e attribuiti al Crivelli.


Ne “Il sussurro dell'angelo” siamo nel Rinascimento allora?


Si tratta di un flashback nel passato che viene in qualche modo preannunciato nel primo romanzo. Infatti accanto a Giulia Masci troveremo anche un highlander che giunge dal passato: si tratta di un templare sfuggito all'assedio mussulmano di San Giovanni D'Acri del 1291. E' un antiquario e presidente di una fondazione vicina all'Opus Dei. Nell'arco della sua vita da immortale ha naturalmente conosciuto il pittore Carlo Crivelli. In buona sostanza utilizzo questo personaggio, l'highlander, come una macchina del tempo che mi permette di andare avanti e indietro. I lettori potranno scoprire la vera storia della Gioconda di Leonardo Da Vinci: una marchigiana che in realtà era Pacifica Brandani, compagna di Giuliano dei Medici, che morì di parto. Quindi si potrà leggere di Leonardo Da Vinci che trascorse un periodo della sua vita nelle Marche.


Diverse le presentazioni delle sue opere


Si, nella Pinacoteca di Ascoli, poi a Montecitorio. Debbo ringraziare il professor Papetti, l'assessore Piersandra Dragoni e l'on. Giorgia Latini, poi Marco Corradi che ha moderato questi incontri.

C'è poi in particolare una presentazione del romanzo a Sassoferrato, affollatissima, per la quale ringrazio il sindaco Ugo Pesciarelli con il quale è nata un'amicizia. Una presentazione che è scaturita dopo un mio viaggio a New York. Per un caso all'interno de Metropolitan Museum ho ammirato un calice antico risalente al 1300, il calice di Frate Pietro da Sassoferrato (lo stesso che nel romanzo porterà Giulia Masci dal Piceno a New York). Al ritorno dal viaggio telefonai al Sindaco di Sassoferrato per avere maggiori particolari sul reperto e scoprii che nessuno in quel territorio conosceva questo calice. Beh nel romanzo c'è l'incontro proprio a Sassoferrato tra l'highlander e Leonardo Da Vinci.


E ci pare di vedere che non manca addirittura Satana ...


Si, c'è, ma è sconfitto da San Michele Arcangelo. Io sono molto legata al “Mito Micaelico” per il quale ho fatto studi molto approfonditi. Appunto San Michele Arcangelo che, secondo la leggenda, dopo aver sconfitto Satana scagliò sul mondo a monito per gli uomini una spada che toccò sette punti partendo dall'Irlanda fino alla Terra Santa. In questi sette punti sono nate le sette abbazie con poteri esoterici più importanti del mondo. In Italia ce ne sono due: la Sacra di S. Michele a Torino e l'altra in Puglia sul Gargano. In particolare la Linea Micaelica passa nelle Marche, ad esempio a Sassoferrato e nei nostri luoghi. Nell'Ascolano, nella chiesa di San Lorenzo a Paggese di Acquasanta Terme è conservato un Sator Magico (un quadrato con una scritta in latino palindroma all'interno, cioè può essere letta da destra a sinistra e viceversa). Quella scritta permetterà a Giulia Masci di ….. beh dovrete scoprirlo da soli leggendo il romanzo.


Bene, non resta che dire del successo del primo romanzo che può essere trovato anche su Amazon ed in ebook, mentre per “Il sussurro dell'angelo”, che ha già venduto molte copie e sta riscuotendo successo, l'autrice, Anna Rita Cinaglia, è alla ricerca di un distributore nazionale per renderlo disponibile a tutte le librerie italiane.