San Benedetto - Dal nostro primo giorno di scuola, da quando indossiamo per la prima volta il grembiulino delle elementari, dal momento in cui affrontiamo il nostro primo esame scolastico, quando finalmente arriviamo alle fantomatiche superiori e abbiamo fatto una scelta che con buone probabilità caratterizzerà il nostro futuro per sempre.
Ddurante tutta la nostra carriera scolastica sogniamo quella scuola funzionale, sicura , accessibile, che non sia vista come luogo di studio e fatica, ma di formazione culturale e che sia in grado di appassionarci agli argomenti con cui veniamo in contatto, che riesca a coinvolgerci e a farci sentire parte della società scolastica, della realtà che ci circonda e fautori del nostro futuro, che sia bella, piena di spazi aperti a tutti, aule ampie e luminose, con attrezzature e strumenti adeguati alle materie che trattiamo, all'avanguardia e sempre aggiornati.
Per
 non parlare dei mezzi di trasporto pubblici, essenziali per raggiungere
 le nostre scuole, che sogniamo essere economici, puntuali, puliti, 
spaziosi.
Purtroppo questa idea nasce e muore come sogno, e siamo 
costretti a guardare in faccia la realtà: strutture fatiscenti, 
infiltrazioni, intonaco che cade, muri stinti, strumenti antiquati e mal
 funzionanti (quando presenti), mezzi sempre in ritardo, scadenti, quasi
 inutilizzabili e spesso troppo pieni per portaci a scuola. 
Dov'è il nostro Diritto allo Studio?
Noi
 della Rete degli Studenti Medi – Robin Hood siamo studenti delle scuole
 superiori di San Benedetto, e ci stiamo mobilitando affinché la realtà 
che viviamo ogni giorno somigli almeno un po' a questo sogno che ogni 
studente ha in comune.
Pensiamo che questi siano diritti inviolabili 
di tutti gli studenti. Avere un edificio dove si passa una parte 
importante della nostra vita che sia strutturalmente adeguato ed avere 
un trasporto pubblico efficiente che possa portare gli studenti in quei 
posti, oppure in città il pomeriggio è un qualcosa che dovrebbe essere 
scontato ma che invece non lo è.
Per questo è nata "Breaking School". 
Per far sì che la voce di tutti questi disagi che hanno gli studenti si
 unisca in una proposta concreta da portare agli enti competenti.
Una
 proposta partecipata e veramente rappresentativa di tutti gli studenti 
della città. Una proposta per cambiare finalmente una condizione 
studentesca che ha avuto sempre peggioramenti, anziché essere 
migliorata.
Una proposta che, una volta per tutte, sia fatta dagli studenti, per gli studenti.