Ascoli - Si apre il 21 luglio a Palazzo dei Capitani la mostra di Jacopo Malosetti, testimone piceno dell'iperrealismo o fotorealismo. “Esattamente un anno fa ho iniziato a disegnare per la prima volta, - dice Malosetti - incuriosito da tutti quei disegni incredibili che vedevo su Instagram. È iniziato tutto come uno svago ed oggi mi ritrovo a dover allestire una mostra con i miei disegni a Palazzo dei Capitani.”
L'iperrealismo è un genere di pittura basato sulla riproduzione di un soggetto fotografico. La parola Iperrealismo è stata coniata dal gallerista Isy Brachot nel 1973 e la parola che usò in francese "Hyperréalisme" diede il titolo alla mostra nella sua galleria di Bruxelles che raccoglieva allora i maggiori esponenti del movimento fotorealista americano ed europeo. Il termine si applica principalmente a un movimento artistico indipendente negli Stati Uniti e in Europa ed è considerato un avanzamento del fotorealismo.
Il movimento fotorealista nasce negli anni settanta, e si diffonde in Europa nel decennio successivo. Di fatto è derivato della pop art e si è contraddistinto per la maniacalità dei dettagli, sotto tutti gli aspetti esagerata.
La straordinaria fedeltà nei confronti della realtà è stata abbracciata soprattutto dall'ambito pittorico. Tra i più famosi, ricordiamo gli americani Chuck Close, Richard Estes, Ralph Goings.
Un esempio, da ammirare per l'accuratezza dei particolari è stato quello di Duane Hanson, scultore statunitense famoso per le sue creazioni raffiguranti persone comuni, spesso in atteggiamento lavorativo, o in atti di vita quotidiana, complete di acconciature altamente particolareggiate e abbigliate con vestiti veri. Duane Hanson intendeva creare soggetti talmente perfetti e fedeli ai modelli reali da strabiliare chiunque ne avesse preso visione.