Ascoli - Ruggero Savinio è nato a Torino il 22 dicembre 1934. Due nomi, quello dell’anagrafe, De Chirico, e l’altro, Savinio, inventato da suo padre per distinguersi dal fratello, pesano in molti sensi sulla biografia dell’artista, che, nel corso del tempo, ha saputo costituire una propria qualità espressiva elaborando gli stili della pittura greco-romana, di Tiziano, dei pittori veneti, del Seicento italiano, di Rembrandt, non meno che del Piccio, di Fontanesi, di Ranzoni o di Hans von Marées, il pittore che intese rifondare il grande stile perduto esibendo contestualmente lo scacco inevitabile, cui questo sforzo era destinato.
Nel 1956, la sua prima mostra a Roma, insieme a due amici pittori, presentati da Ungaretti. A Milano, nel 1962, la prima personale alla Galleria delle Ore di Giovanni Fumagalli. Fra il 1962 e il 1968 soggiorna lungamente a Parigi, dove, alla Galerie Jacob, nel 1967, tiene una piccola mostra di disegni, presentata da Guy Weelhen e Dominique Fourcade. Subito dopo si trasferisce a Milano. Nel 1989 stabilisce la propria residenza a Roma.
Numerose le sue mostre in Italia e all’estero. Nel 1986 gli è stato attribuito il Premio Guggenheim per un artista italiano. Fra le mostre antologiche si ricordano: 1989, ex Convento di San Francesco a Sciacca; 1992, Castello Sforzesco a Milano; 2001, vicolo Valdina, Roma (allestita dalla Camera dei Deputati); 2012, Galleria Nazionale d’Arte Moderna, Roma. Nel 1988 e nel 1995 è stato invitato con una sala personale alla Biennale d’Arte Internazionale di Venezia. Nel 1993 ha dipinto lo stendardo per il Palio di Siena. Nel 1995 è stato nominato Accademico Nazionale di San Luca.
Notevole, d’altra parte, la sua produzione letteraria. Fra gli altri libri pubblicati si ricordano: L’età dell’oro 1981, Il cuore luminoso delle cose 2001, La Galleria d’Arte Moderna 2003, Percorsi della figura 2004, Passaggio della colomba 2008.
Fabula picta prende il nome da una sequenza di opere sulle favole di Jacob e Wilhelm Grimm, nelle quali Savinio ha visitato il fabulosum, ovvero la parola magica, onirica, leggendaria con un tono e una maniera lievi, diversamente dalla cifra meditativa che contraddistingue generalmente l’artista, in specie nelle opere di soggetto mitologico. La mostra si compone di numerosi paesaggi, di alcune rivisitazioni della pittura antica, di ritratti, di interni e di alcuni disegni di grande dimensione.