Nasce la Bottega del Terzo Settore

Nasce la Bottega del Terzo Settore

Al via ieri pomeriggio il primo appuntamento del ciclo ' I Giovedì della Bottega del Terzo Settore', promosso dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Ascoli Piceno.

Ascoli  - Una sala gremita di persone, una grande voglia di rinascere e tante parole di sprono per la società; hanno preso il via ieri pomeriggio presso la Libreria Rinascita di Ascoli Piceno “I Giovedì della Bottega del Terzo Settore”, un ciclo di iniziative culturali promosso dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Ascoli Piceno e che ha lo scopo di guidare la comunità in un percorso di avvicinamento e scoperta del Terzo Settore.

A inaugurare il primo appuntamento due personaggi che da anni si prodigano per il sociale: Goffredo Fofi, direttore della rivista Lo Straniero e Giuseppe Frangi, direttore del mensile Vita, dialogando su uno dei temi più delicati del momento. “Dal welfare statale al welfare di comunità: una collaborazione possibile tra pubblico e privato?”.

Negli anni ’80 sono nate grandi quantità di cooperative, associazioni di vario genere, che improvvisamente hanno ricoperto il sociale, rimediando anche alle mancanze dello Stato. Il problema principale è che non c’è più dialettica tra sociale e Stato - dice Fofi - perché quest’ultimo oggi è prettamente e solamente politica. Morendo quindi la politica e cambiando l’economia, il sociale è divenuto il surrogato di quello che lo Stato non faceva più”.

Il non profit in questa società in crisi, viene ad assumere una vocazione di pianto, in quanto le associazioni si ritrovano a dover pensare più ai loro problemi interni che non a chi è bisognoso, poiché ciò che manca è la sponda della politica. Il rapporto tra assistente e assistito - continua Fofi - può essere paragonato a quello di centro e periferia.
Città come Roma e Milano non producono cultura ma la commercializzano, mentre dalle periferie giungono stimoli negativi, ma anche e soprattutto positivi, vedi la generazione dei fumettisti e quella cultura altra che è inquieta e produce cose straordinarie e, per questo, andrebbero rivalorizzate.
Ciò accade perché la cultura si è trasformata nell’oppio, quella droga che aiuta a distrarre e ha la capacità di scavare nelle contraddizioni, cosa che non riesce più a fare neanche il giornalismo, che si limita a proporre grandi baccani e un lavoro servile e secondario”.

Da questa crisi dei valori si genera una cultura individualista. Oggi si ha paura l’uno dell’altro - sottolinea Frangi - e se la politica è caduta lo si deve alla paura del confrontarsi con chi si ha di fronte. Obiettivo comune dovrebbe essere quello di superare l’uomo come monade.
Il tema del welfare è solo una questione di relazione come nella parabola del "Buon Samaritano".
Le persone si sono illuse che lo Stato potesse pensare ad ogni cosa, ma questo è un sogno impossibile. Ovunque c’è necessità di costruire relazioni e ci si è illusi per troppo tempo che gli alti vertici potessero riparare tale rottura di relazioni. E ‘ solamente dalla ricostruzione di esse che il welfare potrà ripartire”
.

Questo ciclo di incontri con modalità di convegno o seminari, rispondono a una delle maggiori finalità della Bottega del Terzo Settore, che avrà come luogo fisico l’ex Cinema Olimpia in Ascoli Piceno, e cioè costruire una fitta rete di comunicazione e collaborazione tra i soggetti che operano nel Terzo settore e allo stesso modo tra questi e i cittadini stessi. Tutto ciò fa capire quanto grande sia la sfida a cui si sta andando incontro, perciò arrivederci al prossimo incontro, che si terrà l’11 dicembre a San Benedetto del Tronto.

I relatori, pur nella profonda diversità di estrazione culturale e di punti di vista sulla realtà, hanno concordato sulla necessità di costruire legami e collegamenti al fine di realizzare un nuovo welfare, il welfare di comunità.
Fofi, in particolare, ha sottolineato che “è sul collegamento tra gruppi e associazioni e la definizione di una linea unitaria ben più radicale di quella del lamento e dell'agire da soli che ‘il sociale’ dovrebbe muoversi, anche se non è affatto probabile che voglia farlo”.
Frangi ha ribadito che è assolutamente necessario “riconoscere il valore delle reti sociali esistenti, a cominciare dalla famiglia e da quelle di prossimità, come le reti di amicizia”.

Si tratta, in sostanza, di recuperare i valori dell’approccio solidale e dello spirito solidaristico al fine di costruire reti di solidarietà.
La Bottega del Terzo Settore nasce per cooperare al raggiungimento di questo importante e difficile obiettivo sociale.

Su www.bottagaterzosettore.it è disponibile la versione integrale dell’incontro.